Se c'è una cosa di cui ha paura la Disney è l'effetto nerds: ovvero fare un film dal budget stratosferico che però andranno a vedere solo i fanatici, un po' come accaduto a Scott Pilgrim vs the World (non era loro, ma il disastro ha comunque sollevato un polverone). Motivo per cui ci tengono a fare sapere che in Tron Legacy c'è di più sotto tutti quei rutilanti effetti speciali, il 3D, gli inseguimenti, le esplosioni e le citazioni dal primo film.

In una presentazione tenuta mercoledì scorso dal regista Joseph Kosinski, in cui ha mostrato venti minuti di film alla stampa, la prima cosa detta da Jeff Bridges è che la storia è "un mito moderno e il mondo ne ha molto bisogno".

Mentre il regista ha detto che il cuore del film è "trovare il contatto umano in un mondo digitale".

Mentre per il creatore originale, Steve Lisberger, l'aspetto filosofico è essenziale: "È la storia di cosa è reale e di cosa non lo è, pone la domanda la tecnologia mi dividerà dalle persone che amo o mi farà avvicinare a loro?" E Kosinski aggiunge: "Nell'82 l'idea di un alter ego digitale era estranea al pubblico. Oggi il concetto è scontato. Tron ha preso possesso del mondo".

C'è qualcosa di Shakespeare in Tron Legacy? Lo scopriremo il 17 dicembre.