Le due storie sono legate solo da un filo apparente e si può tranquillamente vedere il secondo film senza neppure avere sentito parlare dell’originale. La trama, infatti, nella sua struttura non richiede grossi sforzi, riservando una certa complessità per altri elementi non del tutto chiari: il figlio del personaggio interpretato nel 1982 da Jeff Bridges, fondatore di un colosso dell’informatica che richiama alla memoria l’avidità delle grandi compagnie di oggi, scopre che un collega di suo padre ha ricevuto un messaggio da parte dell’uomo scomparso da oltre vent’anni senza lasciare alcuna traccia. Il figlio Sam, quindi, va alla sala giochi ufficio del genitore e finisce risucchiato in quel mondo che il padre gli aveva descritto da bambino, prima di sparire nel nulla.
Un universo digitale in cui sta avvenendo un vero e proprio “miracolo” di cui il padre è stato autore, ma anche vittima. Sam scoprirà alcuni segreti sensazionali e dovrà scendere in campo per combattere i ‘mostri’ creati da suo padre e usciti fuori controllo con l’aiuto, invece, di programmi buoni che possono cambiare – o almeno così ci viene raccontato – la storia dell’umanità.
Realizzato in parte in 3D, Tron Legacy è l’evidente primo capitolo di una nuova trilogia che casa Disney realizzerà sfruttando una storia completamente riletta dall’esordiente Joseph Kosinski, peraltro alle prese con un’altra property Disney anni Ottanta come The Black Hole che dovrebbe uscire nel 2012.
Tron Legacy lascia il sospetto che non vi sarà un seguito a questo film molto complesso di cui, chi scrive, deve ammettere non avere compreso pienamente il senso e non solo narrativo.
Molto lungo e scuro (un film senza profondità di campo ha scarso motivo di essere o, comunque, risulta meno efficace in 3D) commentato da una colonna sonora dei Daft Punk che richiama alla mente il lavoro di Giorgio Moroder, Tron Legacy pur risultando spettacolare e perfetto per un pubblico di adolescenti, risulta poco riuscito e per nulla convincente nei confronti di adulti alla ricerca di qualcosa di, comunque, originale.
L’eco evidente di Matrix e di Star Wars - Una nuova speranza, è palpabile nella scelta delle situazioni e nella caratterizzazione dei personaggi: a partire da un finale in cui Jeff Bridges indossa un cappuccio che richiama alla mente inevitabilmente i cavalieri Jedi o nei discorsi (non del tutto chiarissimi…) rispetto ad una realtà virtuale che sta per invadere il nostro mondo con un esercito pronto ad essere guidato alla luce del sole dall’alter ego del creatore del mondo ovvero il padre di Sam.
Con un doppio Jeff Bridges nel ruolo di Kevin Flynn e del suo alter ego di nome Clu, in cui l’attore è sensibilmente ringiovanito grazie al computer, Tron Legacy è più un’occasione sprecata che un reboot di una franchise.
Solo in parte emozionante e raccontato senza una vera idea forte alle spalle, il film trova i suoi momenti migliori nell’effettistica visiva e nella creazione di un mondo da incubo in cui il virtuale e il digitale si confondono con i contorni di una realtà non spiegata fino in fondo.
Tron Legacy soffre soprattutto in una parte centrale cerebrale e farraginosa che "lascia" inevitabilmente emettere qualche sbadiglio nonostante le atmosfere interessanti la presenza scenica di Bridges coadiuvata dalla bellezza di Olivia Wilde nei panni – evviva – del programma che (nei sequel…) salverà il mondo, sebbene non sia chiaro come e, soprattutto, perché o da cosa.
9 commenti
Aggiungi un commentoA me è piaciuto abbastanza, ma che vi aspettavate da tron ??? E' ottimo per il suo target.
Non sono d'accordo con il tono della recensione. Perchè fare tutti questi confronti con il primo Tron, che tra l'altro riscosse pochissimo del successo che meritava all'epoca? Sono due film differenti e sopratutto girati a quasi 30 anni di distanza.
Ho trovato Tron legacy un film di grandissimo impatto visivo, una vera gioia per gli occhi (e anche per le orecchie,ottima la colonna sonora e gli effetti) uno spettacolo divertente e accattivante che è quello che ci si deve aspettare da questo genere di film......Intrattenimento ed evasione appunto....questa a mio avviso è la SF e questo è quello che mi aspetto, altrimenti uno si va a vedere Ingmar Bergman o Kubrick ma quello è un altro cinema a cui si possono richiedere coerenze e sofismi particolari, a Disney si chiede di farci passare due ore divertendoci........e io (o il bimbo che ancora sopravvive in me) mi sono abbondantemente divertito.
Be', perché si intitola "TRON legacy".
Permetti che qualcuno possa pensarla diversamente.
Per molte persone, per esempio, la fantascienza è un genere di idee, non di evasione.
S*
Occasione perdutissima, direi!
Avrei preferito un remake, piuttosto, con un aggiornamento dei termini informatici... magari una lotta contro i processi di Vista, o il relax dell'ambiente Linux, per dire.
il film mi è piaciuto molto tanto ra riderderlo alcune volte, non mi era capitato da tempo, non ho visto il 3D ma il 2D in fullHD non mi ha tolto nulla, i daft punk hanno fatto un lavoro magistrale.
Jeff Bridges ha fatto il suo lavoro eggreggiamente, poi mi ha fatto ridere da sganasciare alla battuta: Sam sei davvero....sta interferendo con il mio stato zen.
Garrett Hedlund diciamo che poteva fare meglio indubbiamente
Olivia Wilde si bella ma...non ha brillato particolarmente, forse perchè era una iso non lo so ma mi è sembrata in più occasioni apatica, troppo sicura di se, e troppo reverenziale.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID