E infine Ariadne, giovane studentessa di architettura, il cui compito sarà progettare il mondo

Leonardo Di Caprio, protagonista del film Inception di Christopher Nolan.
Leonardo Di Caprio, protagonista del film Inception di Christopher Nolan.
multistrato del sogno in cui attirare Robert Fischer. Per riuscire nell’impresa, Cobb, Arthur, Eames e Yusuf elaborano ciascuno un sogno, che attraverso la struttura progettata da Ariadne si compongono in un sogno complessivo multistrato. Oltre i sogni c’è il cosiddetto limbo, un non-luogo nel quale la coscienza può sprofondare se la condivisione del sogno viene interrotta in modo scorretto. Ma Cobb non ha fatto i conti con il suo stesso inconscio che si inserirà nell’operazione sotto forma del ricordo di Mal, facendogli rivivere rimorsi e sensi di colpa, mentre un nemico sconosciuto sembra conoscere i suoi progetti e porterà il gruppo sull’orlo della distruzione.

La dimensione distorsiva, ovvero il voler rompere le regole di configurazione spaziale, è uno dei tratti distintivi di Inception. L’espediente narrativo del sogno permette a Nolan di giocare con lo spazio e le sue regole, stravolgendole in modo del tutto personale e originale. Corridoi che ruotano, ascensori che si rovesciano, stanze che si riassestano, intere città che si deformano ripiegandosi su sé stesse. Nolan gioca con tutto questo in un modo che va oltre il “semplice” effetto speciale. Per una volta la spettacolarità dell’immagine non è finalizzata solo al divertimento, ma vuole rappresentare il sottostrato emotivo dei protagonisti. La sequenza di una metropoli in rovina, i cui palazzi si sbriciolano sulla riva di un oceano, è esattamente il simbolo di una realtà fragile che si infrange davanti alla vastità di una realtà sommersa e per larghi tratti sconosciuta. La volontà di giocare con lo spazio è resa tangibile nello stesso lavoro di ripresa del film. Anziché sfruttare set virtuali e alte tecnologie, Nolan ha costretto la produzione a un tour de force in giro per il mondo, che ha toccato ben sei paesi. Partito dagli studios inglesi di Cardington e dai set immersi nel cuore di Londra, la produzione si è spostata tra i grattacieli di Tokyo, per poi immergersi nei viali di Parigi. Ancora un salto per atterrare nel sole di Tangeri, per poi ritrovarsi sul candore delle nevi canadesi di Calgary. Infine Los Angeles, e la moderna versione del sogno americano che incarna. Il giro del mondo reale, corrispondente ai vari livelli del sogno, è stata un’occasione non solo per dare al film quel tocco di internazionalità necessario a produzioni così importanti, ma anche un modo di ribadire il rapporto stretto tra lo spazio oggettivo e quello soggettivo. L’inconscio crea e distrugge ciò che è reale e ciò che lo sembra soltanto. Insomma, Dick elevato all’ennesima potenza.

Un racconto onirico

Nolan ha impegnato oltre un decennio a elaborare una storia universale, poiché basata sul concetto di sogno che è presente in ogni latitudine ed è compatibile con qualunque cultura. Tutti sogniamo, pertanto tutti siamo in grado di entrare emotivamente in una vicenda che parla di sogni rubati e di manipolazioni che potremmo subire impotenti. Come detto, il tema del sogno non è affatto una novità nel cinema di fantascienza e fantastico. Solo per citare pochi esempi tra i più famosi, è impossibile non ricordare il sogno di seduzione della protagonista femminile di Futureworld – Il mondo del 2000 verso il cowboy androide Yul Brinner, oppure il leggendario sogno dell’unicorno che rivela una possibile alternativa per l’identità di Deckard in Blade Runner. Atto di forza, basato sull’ennesimo racconto di Dick, ripropone il dualismo sogno-realtà, con relativa confusione dei ruoli. Più recentemente Event Horizon – Punto di non ritorno, mette al centro della vicenda un’intera astronave che si impadronisce dei sogni dei suoi occupanti. Il cineasta inglese Ken Russell, amante dell’eccesso e della sperimentazione, pur non dibattendo direttamente del sogno ha costruito Stati di allucinazione, forse il suo film migliore, basandosi interamente sulle potenzialità oscure del subconscio. Uscendo dalla fantascienza, nella serie horror Nightmare il sogno, e soprattutto l’incubo, è un portale verso una dimensione nascosta fatta di angoscia e terrore.