Si parla ormai moltissimo di Inception. Appena uscito oltreoceano, forte di recensioni lusinghiere e di ottimi incassi, la nuova creatura di Christopher Nolan che vede l'esordio nella fantascienza della star Leonardo Di Caprio è sicuramente un film portato ad ammaliare intellettualmente e a far discutere. Infatti l'idea di base, ovvero la possibilità di penetrare nei sogni di una persona per manipolarli, aggiungendo e togliendo a volontà, si va ad aggiungere a una trama da thriller, lasciando una serie di livelli di lettura e di spunti di riflessione non indifferenti. Film sicuramente tra i più complessi girati da Nolan, che ci ha abituato alla complessità a partire dallo straordinario botto di Memento, che mette in imbarazzo gli stessi attori quando cercano di descriverlo.

Così succede che alla presentazione ufficiale del film, avvenuta a Los Angeles nei giorni scorsi, i vari protagonisti intervistati davano ognuno versioni diverse su cosa secondo loro il film è, o non è, e a cosa potrebbe essere paragonato. La più onesta è stata la giovanissima Ellen Page (ReGenesis in televisione, X-Men - Conflitto finale al cinema) che ha ammesso candidamente che deve ancora cominciare a capire di che film si tratta. L'ex bambino prodigio Joseph Gordon-Levitt (G.I. Joe - La nascita dei Cobra) paragona il film a un misto tra un'avventura di James Bond, le atmosfere alla Matrix e una spruzzata di mistero alla Alfred Hitchcock. Il paragone con Matrix è quello più utilizzato, insieme alla similitudine con un film come Ocean's Twelve, forse per via della parte iniziale in cui si assembla il team.

Ma il paragone più curioso lo ha fatto proprio Di Caprio, che nel cast è stato forse quello più in sintonia con le idee di Nolan. Secondo la star, Inception è paragonabile nientemeno che a 8 e 1/2, uno dei tanti capolavori del maestro Federico Fellini. La visione onirica di Nolan e la sua capacità di unire introspezione psicologica e dramma umano si ritrovano per Di Caprio nel lavoro di Fellini, che con quel film sperimentò i suoi studi sulla psicanalisi junghiana e sul rapporto tra sogno e realtà. Fellini aveva definito quel film "un viaggio all'interno della crisi dell'uomo contemporaneo", alle prese con i fantasmi e i mostri dentro e fuori di lui. Nolan ha aggiunto di suo il gusto per la fantascienza facendolo diventare un elemento essenziale all'interno del film; fantascienza con la quale il regista riminese non si è mai misurato (tranne forse un brevissimo accenno in Fellini Satyricon).

La grande passione di Di Caprio per il cinema italiano è nota; qualche tempo fa aveva inserito tra i cinque migliori film della storia del cinema sia 8 e 1/2 che Ladri di biciclette di Vittorio De Sica. Il paragone sembra un po' azzardato, dato che Nolan comunque si inserisce in una tradizione di cinema americano ben strutturata, mentre la genialità di Fellini era consistita proprio nell'allontanarsi da qualunque struttura precostituita, rompendo gli schemi per avvicinarsi alla pura descrizione per immagini. È ancora presto per dire se davvero Nolan si sia avvicinato a quel tipo di cinema; fa comunque piacere il fatto che Di Caprio abbia voluto rendere omaggio a uno dei registi italiani più famosi, oltre che fare sfoggio di cultura cinematografica non comune per le attuali star hollywoodiane.

Inception comunque regge alla grande, grazie anche a un ottimo cast: oltre ai già citati ci sono Ken Watanabe (Batman Begins, L'ultimo samurai), Cillian Murphy (28 giorni dopo, Sunshine), Lukas Haas (il bambino di Witness - Il testimone, Mars Attack), Tom Hardy (Star Trek: Nemesis), Marion Cotillard, i veterani Tom Berenger, Pete Postlethwaite (Il mondo perduto: Jurassic Park, Aeon Flux, Scontro tra titani) e il sempre verde Michael Caine (Batman Begins, Il cavaliere oscuro, I figli degli uomini).

Fantascienza.com ha già pubblicato la recensione del film:

Inception

Inception

Articolo di Marco Spagnoli Lunedì, 19 luglio 2010

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