Senza dubbio, il miglior film del regista Christopher Nolan che, dal suo esordio a oggi, non ha mai sbagliato una produzione.
Un capolavoro di intelligenza e di stile in cui il cineasta costruisce un film fatto di grandi idee, interpretato da un cast notevolissimo per talento e adattabilità composto da Leonardo DiCaprio, Marion Cotillard, Ellen Page, Joseph Gordon-Levitt. Ken Watanabe, Tom Hardy e Sir Michael Caine.
Inception è più di un film originale: una produzione del genere, infatti, costituisce un caso pressoché unico nel panorama delle produzioni hollywoodiane dove gli utili economici vedono costantemente immolare un cinema diverso, fatto di grandi storie in nome di presunti risultati di botteghino, spesso, invece particolarmente scadenti.
Questo film, invece, costituisce un caso a parte e sembra possibile ipotizzare che sia proprio in virtù del clamoroso successo di The Dark Knight, Nolan abbia avuto la libertà di girare un lavoro in piena autonomia.
La storia è, infatti, per certi versi molto 'classica'. Da un lato, infatti, abbiamo un ambiguo ladro di segreti industriali che deve mettere su una squadra per commettere un crimine in grado di consentirgli di onorare un accordo con un potente industriale giapponese.
Se quest'ultimo sarà soddisfatto l'uomo potrà tornare a casa negli Stati Uniti e riabbracciare i figli, visto che ogni accusa contro di lui sarà fatta cadere.
Un professionista dopo l'altro, il protagonista mette insieme una gang di esperti che ricorda un po' quelle di tanti film che abbiamo visto in passato dove ciascuno è esperto di un segmento di lavoro utile per condurre questa rapina mai tentata prima.
Il problema è, però, che Nolan è un genio e così anziché trattarsi di uno vero e proprio 'colpo' come tutti quelli che abbiamo visto in un secolo e passa di cinema, il regista porta la narrazione in campo fantascientifico.
Il personaggio principale interpretato da Leonardo Dicaprio è, infatti, un ladro di idee e ricordi che agisce durante il sonno del malcapitato entrando nei suoi sogni.
Il Giapponese non gli chiede di rubare un segreto industriale, ma impiantare nel suo avversario il seme di un'idea che condurrà allo smembramento dell'azienda rivale
Il gruppo di fuoco deve così costruire una truffa dando vita a un 'sogno dentro un sogno'.
Tra Shakespeare e Freud, da Kubrick a Spielberg, tra Hitchcock e i fratelli Wachovski, Christopher Nolan, confermandosi uno dei più grandi autori della storia del cinema, porta a compimento una storia su più livelli narrativi che ha tutta i crismi del cinema d'azione, ma - al tempo stesso - è plasmata nel sostrato concettuale e nella koiné narrativa del grande cinema di fantascienza.
Spettacolare, ma anche emotivamente molto 'forte'; ironico, ma non per questo sbilanciato verso l'arroganza e il sarcasmo, Inception analizza una possibilità narrativa, facendone derivare una trama ricca di colpi di scena, ma anche di forti sensi di colpa in cui l'elemento psicologico si confonde con istanze filosofiche rilevanti e attuali.
Qual è, infatti, la verità e, soprattutto, come riconoscerla? Che cos'è la vita e soprattutto, come distinguere ciò che è reale dal sogno?
Inception è un capolavoro da non perdere: come Matrix nel decennio precedente influenzerà sembra dubbio il nostro immaginario dei prossimi anni per la sua capacità di fare appello a sentimenti, sensazioni e storie, figli della nostra epoca, che pur con grande senso del classico e della tradizione fantascientificano aprono forti interrogativi e pongono domande rispetto al futuro.
Un film come non ne avremmo sperato di vedere, in un'epoca dominata dal deja vu. Inception, infatti, riesce a impiantare l'essere visionari in un contesto onirico intenso e tutt'altro che scontato.
Una storia d'amore e morte, di libertà e passione, di dominio e ribellione che segue un punto di vista originale e alternativo grazie al talento di un grande giovane autore.
42 commenti
Aggiungi un commentoJoe Chip, fai meno il sostenuto e l'uomo di mondo. Criticare e insultare sono due cose diverse. E francamente delle tua valutazioni del nostro lavoro non me ne importa un fico secco.
S*
e con questo dimostri di essere un cafone. posso essere stato duro, ma non maleducato... invitare un lettore a non frequentare il sito e infischiarsene della sua opinione è peraltro dimostrazione di spocchia, oltre che di cafoneria. E direi che possiamo finirla quì. se ritieni di avere altro da dire, puoi scrivermi all'indirizzo di posta. Certamente non ti risponderò più su queste pagine.
Non sei stato maleducato? Alla faccia, hai accusato chi scrive gli articoli di essere prezzolato. Quando sei maleducato cosa fai, spari addosso con una pistola?
E guarda che ti rispondo dove pare a me.
S*
Alla fine me lo sono visto.
Inception è un gran bel film, non un capolavoro, ma neanche un film carino e basta, come vuole far credere tanta critica.
Pregi: parecchi. Una regia sicura, solida, ma fantasiosa, come quella di Nolan (che è il padre indiscusso di tutta l’operazione). Una fattura dalla cura maniacale, sembra che ogni dettaglio sia studiato e ristudiato, per un film che comunque ha una grande ricchezza visiva (poi i soliti nerd scoveranno la solia sfilza di errori, fa parte del gioco). La sceneggiatura, a strati, se vogliamo, con un saliscendi di profondità che può smarrire lo spettatore meno avveduto.
Attori: tanti e tanti bravi. Da Di Caprio, per me un grande, sottovalutato (ma da chi? Recita sempre con i migliori registi in circolazione…), alla Ellen Page che azzecca il secondo filmone dopo Juno, al bravo Gordon Levitt (ne è passata di acqua sotto i ponti da Mysterious skin), a Watanabe, Cillian Murphy, Berenger, la Cotillard…tutti bravi.
Effetti speciali geniali, che sfruttano al meglio la tecnologia oggi disponibile. E così via, belle musiche, belle immagini, etc…
Difetti: beh, non scatta mai quel “non so che” che ti appassiona a tal punto da immergerti completamente nel film. Qua il film lo vedi sempre da fuori, godendoti il tutto e chiedendoti come va a finire. In effetti ero su un 8, se non fosse stato per lo splendido finale, splendido per impostazione, colonna sonora, movimento unico e crescendo. Diciamo allora 9, forse un 9 scarso, ma non romperei oltremodo.
Vinti 4 Oscar tecnici (effetti speciali, sonori, etc…), ma non quello per il migliore film (Il discorso del re) o per la migliore sceneggiatura originale (ancora Il discorso del re), o per le musiche (mi sono parse particolarmente belle, Hans Zimmer d’altronde è un grande, che dico, un grandissimo, ma vince The social network).
Il film è costato circa un Everestiardo, ma poiché è il 25° incasso all-time, delle spese se ne fa un baffo, e i produttori saranno ancora ubriachi dalla gioia, da qualche parte.
Personale piccolo off topic: Inception mi è piaciuto una cifra, social network no (nonostante sia un film costruito magnificamente), però sono d'accordo con l'oscar alle musiche: musiche di un film come social network che risultino inquietanti e opprimenti (talvolta sinistre), meritano di più di una comunque ottima colonna sonora potente e blockbuster-osa di Hans Zimmer,,,,
Non sono sicuro che Inception meritasse l'oscar di miglior film per un motivo: non è un film da oscar. Infatti il discorso del re ci sta tutto. é un gran bel film, ma è anche il film più prevedibilmente "da oscar" in quanto bello ma stagno, bello ma "nato per piacere al vecchiume dell'oscar".
Questo per me è un complimento ad inception e non è assolutamente un demerito al Discorso del Re che è comunque un ottimo film davvero. Semmai, è una riflessione interna sull'ormai dubbia utilità della cosa vecchia chiamata oscar.
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