Invocato, desiderato e atteso, Il Cavaliere Oscuro non solo mantiene tutte le promesse più o meno formulate apertamente, ma riesce addirittura a superare di gran lunga le aspettative, grazie ad un film originale, innovativo e sorprendente.

Una pellicola 'nuova' nel vero senso del termine dove il cinema di genere si sublima in un'opera dai toni inquietanti, nati nella terra di confine tra l'horror, il cinema d'autore e il dramma più classico.

Insieme a suo fratello Jonathan, il regista Christopher Nolan dà vita ad una sceneggiatura che porta alle massime conseguenze il Batman moderno dei fumetti, in una pellicola tutt'altro che per bambini (cui è bene sconsigliarne la visione), dove lo spettatore si trova a percepire sin dall'inizio l'angosciata solitudine dei protagonisti alle prese con la psiche torturata di Joker, ma anche degli altri personaggi di questo film.

Il Cavaliere Oscuro è una pellicola tutt'altro che 'facile, dove alla densità psicologica fatta soprattutto di emozioni e paure corrisponde una spettacolarità  tanto visionaria, quanto travolgente.  Una mancanza di linearità narrativa tanto più intrigante, perché sembra rispecchiare il percorso psicologico torturato dei protagonisti.

Un film superiore da tutti i punti di vista dove il talento narrativo e visivo di Nolan domina l'azione andando fortemente a segnare lo spettatore con il suo carico angosciante di inquietudine e disperazione.

Un capolavoro imperfetto, dove nonostante alcune 'falle' e, soprattutto, un finale dal tono, forse, eccessivamente melodrammatico e strascicato, Nolan dò vita grazie ad un cinema muscolare e violento, ad un mondo che sembra costituire lo specchio nemmeno troppo deformato della realtà di oggi.

In questo senso, il Joker interpretato dal compianto Heath Ledger non è una figura sopra le righe, ma un pericoloso psicopatico che a differenza dei potenti mafiosi con cui ha a che fare, capisce immediatamente che il nemico da sconfiggere non è l'incorruttibile procuratore distrettuale Harvey Dent, bensì Batman.

Ed è contro l'uomo pipistrello che Joker scatena una guerra fatta di atti di terrorismo violentissimi cui, parallelamente, procede una sfida psicologica contorta e al limite del sadismo.

La posta in palio è la sopravvivenza sia dal punto di vista fisico, ma - ancora più importante - sotto il profilo morale.

Il Joker di Nolan è una figura che fa paura, perché sembra essere invincibile. E questo, paradossalmente, perché da molti punti di vista assomiglia a Batman. Non avendo interesse per il denaro o per l'esercizio del potere (di definisce come un 'agente del caos') Joker è un anarchico puro, incontrollabile e imprevedibile. Le debolezze dei criminali non gli appartengono, perché è piuttosto uno scienziato del Male che un essere interessato all'accapparramento di ricchezze.

Il suo rapporto con la Mafia è puramente strumentale e quando lui stesso diventa fuori controllo per tutti, Gotham City sprofonda in un caos urbano fatto di sopraffazione, morte e terrore. Come Batman anche Joker è un 'mostro', un diverso, un amaro frutto del caso o caos che può essere utile a qualcuno, ma nei cui confronti ci sarà sempre un'aurea di

diffidenza e ostilità. Ed è questa consapevolezza a legittimare questo Joker nel suo essere il più crudele e spietato 'cattivo' di tutto il cinema dei supereroi. Un essere che uccide con divertimento e che utilizza la morte per seminare rabbia e voglia di vendetta da utilizzare per i suoi mesti scopi.

Contro tutto questo 'Male' si erge Batman che tenta di legittimare Harvey Dent come uomo simbolo dietro cui schierare non solo le forze della legalità, ma anche un'intera comunità. Ed è qui che si articola il trucco più crudele di Joker. Lui non punta all'eliminazione fisica dell'avversario, bensì alla sua cooptazione. Non potendo 'sedurre' Batman, fa in modo che Dent scivoli nella sua stessa follia verso un inferno di rabbia e violenza incontrollabili.

Batman è consigliato da due amici, due figure paterne come Lucius Fox (Morgan Freeman) e Alfred (Michael Caine) che ispirano le sue azioni non solo alla naturale rettitudine, ma soprattutto alla saggezza.

E' questo spirito quello che consente  all'uomo pipistrello di andare avanti nonostante l'onda d'urto di dolore e paura scatenata da Joker. Quest'ultimo a differenza del passato è soprattutto un terrorista, animato anche lui da una visione del mondo discutibile, ovviamente, ma al tempo stesso in qualche maniera sorprendentemente sensata.

Il tradizionale scontro millenario tra Bene e Male si presenta allo spettatore in questa guerra tra visioni del mondo differenti, dove i toni di grigio sono temperati dagli innumerevoli risvolti psicologici di un film tutt'altro che semplice o lineare, dove i due Nolan distillano le istanze di una modernità inquieta e problematica come la nostra.  

Più drammatico che divertente, più disperato che esaltante, Il Cavaliere Oscuro è un'opera d'arte dove lo scontro di figure archetipiche è inserito in un contesto urbano realista che rende pertanto la miscela di morte e violenza ancora più brutale.

Senza volere esagerare, questa avventura di Batman è un film se non 'del' sicuramente 'nel' terrore, perché esplora il caos di un mondo sconvolto dall'anarchia dove nulal è come sembra e dove, peggio ancora, i colpi di scena portati avanti del regista risultano tanto più inaspettati quanto riescono a sovvertire le consuetudini di questo cinema.

Il 'mondo senza regole' citato nel manifesto non è uno slogan, ma una corsa travolgente nell'anarchia civile e nel caos morale, guidati dal genio e dal talento di Christopher Nolan che sembra, così, volere scrutare nelle profondità più recondite di personaggi tutt'altro che logori, ma che sembrano ancora avere molto da dire e da raccontare.

Il Batman di Nolan è un personaggio nuovo che nonostante le sue debolezze e fragilità, è l'icona simbolo di un mondo senza eroi tradizionali, ma popolato da persone che credono fino in fondo in determinate idee e grandi valori. Un contesto umano e narrativo unico e sorprendente fatto di colpi di scena a ripetizione, di interpretazioni straordinarie e dominato da una regia innovativa e, al tempo stesso autorevole e anarchica. Il cinema d'autore si fonde con una visione originale della storia, restando fedele al fumetto moderno di Batman raccontato attraverso colori 'desaturati'.

Una pellicola che lascia ammutoliti e che 'resta' con lo spettatore.

Un film destinato a diventare una pietra miliare non solo di un genere cinematografico, ma di un modo di intendere il cinema.

Un classico 'immediato' e una vera grandissima sorpresa che nonostante imperfezioni e difetti coinvolge emotivamente e psicologicamente il pubblico come solo il grande cinema può fare.