Parlando con Entertainment Weekly, Tom Hardy ha raccontato della proposta fatta da Christopher Nolan quando gli chiese di interpretare il supercattivo in Il cavaliere oscuro - Il ritorno, capitolo finale della sua personale visione del mito di Batman: Hardy avrebbe dovuto indossare per tutto il tempo una maschera che lo avrebbe fatto sembrare un babbuino uscito da un incubo steampunk (parole sue).

Hardy racconta: "Penso temesse che io non avrei considerato l'idea perché indossare una maschera avrebbe rovinato la mia carriera, forse mi sarei preoccupato che il pubblico non avrebbe visto la mia meravigliosa faccia". Il regista avrebbe scoperto presto che le sue preoccupazioni erano esagerate: "Come se mi importasse, è Chris Nolan, indosserei un sacchetto di carta sulla faccia per lui!".

Per impersonare Bane l'attore decise che doveva creare una voce autorevole, che evocasse (per quanto possibile) il suo livello culturale e la sua provenienza, visto che nel fumetto Bane arriva da un'isola immaginaria dei Caraibi. Per Hardy, il personaggio doveva comunicare malvagità, ma anche un'anima antica e sapiente le cui radici arrivavano fino all'antica cultura latina: "C'erano due strade che potevamo percorrere: quella di un cattivo senza mezzi termini e quella più strana, del tutto giustificata dalla sceneggiatura, ma che poteva risultare stupida". Ovviamente decisero per la seconda strada: "Era un rischio, perché il pubblico poteva ridere di noi, oppure poteva essere un'idea nuova ed entusiasmante".

E riguardo ai dubbi espressi dal pubblico sulla comprensibilità delle sue parole dopo aver visto il prologo proiettato nei cinema (americani e inglesi) prima di Mission Impossible: Protocollo fantasma, Hardy non si preoccupa: "Il pubblico non deve temere che la voce suoni soffocata: più si inoltrerà nella storia e più riusciranno a sintonizzarsi perfettamente".

Ovviamente, non poteva sfuggire al paragone più ingombrante, la differenza tra il Bane e l'ormai leggendario Joker del compianto Heath Ledger: "Il Joker non era interessato a nulla, lui voleva solo vedere il mondo bruciare. Era un maestro del caos e della distruzione, senza scrupoli e pazzo". Le cose cambiano con la sua nemesi di Batman: "Bane non è quel tipo di persona, è un cattivo molto meticoloso e calcolatore. Le sue ambizioni sono abilmente orchestrate e organizzate. Ed è anche una minaccia fisica per Batman". E conclude: "non c'è niente di vago con Bane: è un cattivo molto molto determinato".

Anche Anne Hathaway ha descritto la sua incarnazione di Catwoman: "Selina è una criminale di alta classe, una sopravvissuta alle peggiore situazioni e una donna che infrange tutti i codici". Per l'attrice la Kyle è una donna determinata: "Ha un modo molto duro di proteggere se stessa e le persone a cui tiene, che rimanda a una parte più cupa del suo modo di essere".

E racconta che durante il primo incontro con Nolan, l'attrice si era preparata per un personaggio molto diverso, quello di Harley Quinn. Solo dopo un'ora il regista le disse due cose, la prima era quale personaggio voleva proporle: "Quando mi ha detto che si trattava di Catwoman ho pensato Ho sbagliato tutto, Michelle Pfeiffer aveva creato un personaggio diventato un'icona, non credevo che l'avrebbero usata di nuovo. Ma Chris ha creato una sua versione del tutto personale".

Ma soprattutto, il regista le disse una cosa importante: "Mi disse, hai presente quei combattimenti fatti da Joseph Gordon Levitt a gravità zero in Inception? Li ha fatti davvero e si è allenato per due mesi. A quel punto sono uscita dal suo ufficio, sono entrata in palestra e ne sono uscita cinque minuti fa".

Il 20 luglio negli Stati Uniti e il 29 agosto in Italia vivremo l'ultima epica battaglia di Batman nel mondo immaginato da Christopher Nolan.