Poche ore fa, come del resto ci si attendeva, da una sperduta stazione telegrafica clandestina il Presidente Sudista Julius T. Google ha dichiarato che nessun pellerossa oltrepasserà i confini della Repubblica Sudista. A dimostrazione di ciò, il governo di Eastaboga ha deliberato, per la seconda volta nella sua storia, l’entrata in vigore dell’Indian Removal Act. Onde evitare fraintendimenti di sorta, Julius.T. Google ha intimato al suo collega Wilson di non opporsi allo sterminio dei Nativi, altrimenti la Repubblica Federale Amerindia subirà pesanti ritorsioni. Il presidente Wilson, infastidito dall’atteggiamento arrogante di Google, ha risposto da una stazione telegrafica del Nord-Est affermando che il suo popolo non accetterà alcun ultimatum. A questo punto ci troviamo sull’orlo di una nuova guerra civile che finirà con l’agevolare l’invasore Teutonico.

A peggiorare il tutto si è appreso che le ripetute richieste di aiuto inviate a Xamuel Morse II “il Plantageneto”, Sovrano dell’Interregno Britannico, sono cadute nel vuoto. Egli non ha intenzione di concedere uomini e mezzi a nazioni che in passato si sono rifiutate di appoggiarlo nella sua guerra contro il Kaiser, il cui delirio d’onnipotenza fu ritenuto dai governi Amerindi un “fuoco di paglia”.

Ad oggi, quindi, nessuna cannoniera è salpata dai porti fortificati di Smiljan e Baux Serra,  così come nessun Ekranoplano e Dirigibile della B.A.S.F. (Britannia Air Steam Force) si è alzato in volo dagli aerodromi di Søn-Trøndelag e Petit Plateau.

Corrispondenza dal fronte occidentale di Robert Ervin Howard.

La quarta divisione Sudista “Wild Buffalo” non  esiste più. Alle prime ore dell’alba,  fra le strette gole della Goblin Valley,  gli uomini del Colonnello William Frederick Cody sono caduti in una terribile imboscata. Le batterie di mortai da 100mm dei Nativi Wallawalla hanno scaricato sui soldati Amerindi una pioggia di elettrogranate a frammentazione. I pochi sopravissuti sono stati fatti a pezzi dagli aracnidi di metallo a propulsione di vapore delle Teutoniche Arachnadampferdivisionen Arthropoda. 

L’attacco si è protratto per quasi un’ora: alla fine sul terreno restavano soltanto corpi straziati. Le difese delle città costiere di Ciudad de la Iglesia e Porziuncola de Asìs sono cadute, così come i fortilizi  di frontiera disseminati sulle montagne rocciose. I vessilli con le aquile uncinate sventolano ormai in ogni angolo del continente. Alce Nero, che in queste ore ha sottoscritto ufficialmente il trattato di alleanza con la Grande Teutonica (secondo alcune indiscrezioni, a guerra conclusa i Nativi avranno in dote buona parte dei territori dell’Ovest) ha dichiarato che il suo popolo si sta riprendendo quello che l’uomo Amerindio gli ha sottratto illegalmente. L’insurrezione Indiana si espande in tutta la nazione, travolgendo come un fiume in piena gli stati della Repubblica Sudista.

Sul confine est del Tex’as le tribù  Seminole, appoggiate da otto divisioni della temibile fanteria Teutonica, hanno ingaggiato violenti scontri armati con l’esercito del Sud. Alla testa del Generale Tašunka-kokipapi (Uomo-che-teme-il-suo-cavallo), i Seminole sono penetrati nei territori della Floridia e in seguito nello Stato Alabamaico dove, al termine di una violenta battaglia campale protrattasi per quasi due settimane,  i Nativi hanno riportato una schiacciante vittoria avvalendosi della massiccia copertura aerea fornita dalle aeronavi Zeppelin appartenenti al VII Stormo Totenkopft. Al calare della notte, il Generale Indiano ha trasmesso un cablogramma al comando strategico della Nazione Nativa, a Wiwanyag Wachipi, informando Alce Nero che gli stati del Sud sono stati conquistati.   

– Notizie di Howard?

Nessuna delle tre persone presenti in quel lercio scantinato sulla Quinta Strada seppe soddisfare la richiesta di Mister Munro.

– Robert si trova su un fronte che sta cedendo – rispose Robert E. Lee, vecchio cronista di nera e amico di Howard, anch’egli preoccupato per un silenzio che si protraeva da quasi quattro mesi. – Le città del Nord e del Sud sono cadute. Solo Stratovulcano resiste, ma la sua antica milizia Mormona si arrenderà presto: non saranno di certo vecchi barbuti infarciti di utopiche credenze religiose a tenere testa alla macchinologia Teutonica.

– Fonti sicure ci dicono che le centrali elettriche sono cadute nelle mani dei Nativi! – affermò Agatha. – Senza gli approvvigionamenti di elettricità, il nostro paese si troverà presto sull’orlo del collasso!  

– Oggi ho ricevuto un cablogramma da un amico che lavora alla Executive Mansion – aggiunse  Nathaniel Hawthorne, che solo cinque mesi prima era il valente responsabile di redazione. – Il Presidente Wilson ha incontrato quel pazzo di Google per pianificare assieme a lui i termini di una resa congiunta e incondizionata!