La fotografia del film

Fin dall’inizio, Blomkamp desiderava che District 9 facesse storia a sé, sicuramente influenzato dalle grandi pellicole di fantascienza del passato, ma unico per la sua visione e rivoluzionario nei metodi adottati per realizzarlo. 

District 9 infrange le regole stilistiche di ripresa, cosa che, alla fine, porta il pubblico a chiedersi cosa sia reale e cosa sia immaginario. Lo storico amico di Blomkamp, il direttore della fotografia Trent Opaloch, condivideva la comprensione istintiva del regista del viaggio che aveva previsto per gli spettatori. “Trent è perfetto per questo tipo di situazione ultrarealistica e frenetica”, sostiene Blomkamp. “Non abbiamo passato molto tempo a dipingere un quadro meraviglioso, ma siamo andati lì e abbiamo colto delle sensazioni autentiche e primordiali”.  Blomkamp ha utilizzato tre componenti diverse per raccontare la sua storia. Per prima cosa, ovviamente, c’erano le sequenze drammatiche legate alla vicenda di Wikus. Con ampio uso di macchina a mano e altre tecniche, Blomkamp e Opaloch hanno cercato di trovare delle immagini crude, brutali e autentiche. Per esempio, Opaloch ha montato decine di microcamere in ogni set per cogliere sia l’azione che il processo di riprese. I realizzatori hanno anche girato un “video industriale” per la MNU, con Copley nei panni di Wikus che parlava rivolgendosi direttamente alla cinepresa. “È stato il primo test che abbiamo svolto”, rivela Copley. “Aggiunge un livello supplementare alla pellicola, mostrando come è il personaggio quando la macchina è accesa rispetto a quando è spenta. Lui cerca di impressionare lo spettatore eccedendo un po’. Quando invece lo vediamo in momenti in cui non ritiene di essere osservato, è disarmante, perché si integra perfettamente con lo stile del film che Neill ha creato. Così, come un componente del pubblico, tu ci credi completamente”.  Il secondo aspetto sono le riprese mockumentary. I realizzatori hanno lavorato in maniera indipendente dall’unità principale, intervistando decine di persone, attori o persone comuni, per ottenere le risposte sincere desiderate rispetto alla situazione mostrata dalla pellicola.  Il terzo elemento è rappresentato dai veri filmati presi da South African Broadcasting Corporation, Reuters e altre agenzie di informazione. Si tratta soprattutto di notiziari d’archivio che sono stati utilizzati per approfondire il mondo che Blomkamp ha creato. “Molte pellicole fanno riferimento a filmati reali, come quando si vede un celebre giornalista televisivo o un frammento della CNN, quindi non sto facendo qualcosa di nuovo”, spiega Blomkamp. “L’unica differenza è che in questo film il procedimento viene adottato spesso”.