Chissà di che malattia si trattava… il giovane spostò lo sguardo sulla lista di Novembre.

Edda aveva preso posto in uno scompartimento pochi metri avanti, non vedendolo arrivare lungo il corridoio si era affacciata all’esterno, lui era là, ai piedi dei gradini della porta d’accesso.

- Vieni amore, sbrigati! Il treno sta per muoversi!

Il giovane dai capelli bianchi alzò lo sguardo ed il suo volto era una pallida agonia. Non c’era più Andrea Kraus tra i morti del quattro Novembre, al suo posto era comparso un nuovo nome:

Nikola Kraus, quattro Novembre, alle ore sei antimeridiane, in AufstiegPlatz, al numero civico 7. Causa del decesso: soffocamento per corpo estraneo in gola.

3.

Il giovane dai capelli bianchi uscì a passi lenti dalla stazione di ReisfeldStadt, si infilò nei vicoli tra le case e camminò fino a ritrovarsi ai margini della marcita. Il fischio del treno che lasciava la città gli fece sollevare lo sguardo.

Edda lo aveva chiamato amore ma poi era restata senza parole quando lui aveva deciso di non partire con lei. Forse era contenta anche così, convinta di essere incinta, felice per la vita che nasceva in lei… lui non se l’era sentita di salire in carrozza e mostrarle il nome di suo figlio Nikola sulla lista dei morti del quattro Novembre. Non voleva essere lui a farle sapere che il bambino doveva morire, con un nome o con un altro.

Al loro primo incontro lei aveva detto di aver previsto la sistemazione futura di suo figlio, anche senza un padre. Da lui voleva solo l’indispensabile per la procreazione, e lo aveva avuto. Lui non era più necessario… che idiozia, necessario a cosa? A un figlio che camperà due mesi? Ma era poi davvero lui il padre? Il padre previsto…

Del treno si vedeva ormai solo lo sbuffo in lontananza, il giovane ora fissava le acque pensando al suicidio. Una morte imprevista: annegato nell’acqua della marcita di una risaia. Una fatalità.

Il Destino è fissato dal Regime, la Fatalità dalla scelta del singolo.

Idiozie.

Avvertì nuovamente il prurito all’inguine, si diede una rapida grattata quindi sputò per terra.

- Fatalità… Destino… a cosa serve pensarci?

Tornò sui suoi passi. Aveva notato la presenza di uno studio medico in una via percorsa poco prima, ma non cercava un medico per trovare un rimedio al suo fastidioso prurito, quello sarebbe passato, lo cercava per avere un’informazione, per togliersi una curiosità.  

Rientrò tra le case. In un vicolo lo sorprese il nitrito di un cavallo, un calesse lo sfiorò pericolosamente. Il conducente frenò la corsa dell’animale a pochi passi di distanza, nella strada su cui sbucava il vicolo, smontò davanti all’ingresso dell’ambulatorio medico e legò le briglie del cavallo ad un anello infisso nel muro.

- Mi scusi - gli disse l’uomo infilando una chiave nella porta - lo so che quel vicolo è stretto per un calesse ma per me è una scorciatoia.

- Siete medico?

L’uomo sorrise indicandogli a conferma il cartello sulla porta: “Gabinetto medicologico del dottor Frederick Hoffenbach”.

- Vi serve un medico?

- Vorrei chiedere lumi circa una malattia.