Philip Jose Farmer ha raggiunto il 26 gennaio il traguardo dei novant’anni, festeggiandoli a Peoria (Illinois) dove risiede da quando era bambino. Nato a North Terre Haute (Indiana) nel 1918, si trasferì a cinque anni a Peoria, dove scoprì non solo le magie del cinema, ma anche quelle della letteratura. Fin dal principio Farmer fu un lettore vorace ed eclettico, passando dai pulp (le riviste di avventura dalle grandi tirature) ai romanzi di Jules Verne, Edgar Rice Burroughs e Jonathan Swift, e poi ad autori come Mark Twain, Sir Richard Burton o Henry Miller. Saranno invece le opere di Lord Dunsany a ispirargli i primi tentativi di fantascienza oltre che la base del ciclo dei Fabbricanti di Universi.

Nel 1952 fece il suo debutto con The Lovers (Un amore a Siddo/Gli amanti di Siddo). Mentre sta leggendo un testo di entomologia, Farmer concepisce l’idea di una relazione romantica e sessuale tra un umano e un’aliena di una specie insettoide. Malgrado il romanzo venga inizialmente respinto da Campbell, che lo definì nauseante, Farmer vince nel ’53 il suo primo Hugo come “più promettente nuovo scrittore” (da notare che i primi Premi Hugo sono proprio del 1953) e viene etichettato sia come scrittore ribelle e trasgressivo, sia come ”colui che ha introdotto il sesso nella fantascienza”.

Farmer è sempre stato uno scrittore prolifico passato dalla riscrittura degli eroi dell’epoca pulp ai temi pseudoreligiosi di Venus on the half-shell (Venere sulla conchiglia), scritto sotto iniziale pseudonimo (durante la sua carriera Farmer ha accumulato almeno una decina di pseudonimi).

Negli anni ’60 Farmer introduce, forse per primo, il concetto di “pocket universe” (universo tascabile), che sfrutta nel ciclo dei Fabbricanti di Universi (i cui primi cinque romanzi sono del periodo 1965-1977).

Nel 1968 vince il Premio Hugo con Il Salario Purpureo (miglior romanzo breve) e nel 1972 ancora l’Hugo con Il Fiume della Vita (miglior romanzo), forse la sua opera più famosa e primo romanzo di un ciclo di cinque (1971-1983). Nel 2001 riceve il Grand Master Award come riconoscimento alla carriera.

L’influenza di Farmer sulle generazioni successive di scrittori di fantascienza è senza dubbio enorme e non è un caso se sono proprio loro a festeggiarlo, sempre a Peoria, con una miniconvention annuale, la Farmercon.