Gli esplosivi eventi di Kirby Plaza con i quali si concludeva il volume uno ci avevano lasciato con la commuovente catarsi dei fratelli Petrelli, un Hiro catapultato nel medioevo nipponico, Parkman e Sylar tra la vita e la morte e due famiglie, quella dei Bennet e dei Sanders finalmente riunite anche se destinate alla fuga.

Le basi per un avvio di stagione scoppiettante ci sono quindi tutte e gli autori non si sono lasciati sfuggire questa occasione sfornando una premiere assolutamente spettacolare.

Poco, pochissimo tempo per riprendere i fili della trama e l'episodio ben diretto dal collaudatissimo Greg Beeman ingrana subito la marcia cominciando a raccontare le ben otto sottotrame che compongono il mosaico narrativo creato da Tim Kring per questa premiere.

Suresh ha passato gli ultimi mesi a svolgere conferenze cercando di diffondere, con scarsi risultati, le proprie teorie.

Nel corso di una di queste conferenze viene contattato da uno strano individuo di nome Bob che rappresenta gli interessi dalla ben nota compagnia che da tempo si occupa di cercare persone speciali talvolta aiutandole altre volte eliminandole, Bob gli offre i fondi necessari per portare avanti la sua ricerca e sembra avere tutte le risorse per farlo considerato la sua incredibile capacità di trasmutare il metallo in oro.

Hiro lo avevamo lasciato nel campo di battaglia medioevale alle prese con un gruppo di arcieri da un lato e un misterioso guerriero dall'altro sormontati da un improvviso eclisse solare.

Le frecce vengono scoccate e Hiro blocca il tempo teletrasportandosi col guerriero solitario che ben presto realizza essere il suo eroe sin dall'infanzia Takenso Tense.

Ma le sorprese sono in agguato per il giovane Nakamura.

La maschera che cela il volto del suo eroe nasconde un occidentale, un inglese che per giunta e' un mercenario dedito più all'arte della truffa che a quella della guerra.

Un personaggio lontanissimo dall'eroe latore di principi morali tramandato dalla tradizione giapponese e al quale Hiro si era ispirato per tanto tempo.

Nathan Petrelli e' lo spettro dell'uomo che fu: barba incolta, trsandato, passa da un bar all'altro ubriacandosi nel disperato tentativo di rimuovere il tormentato ricordo della morte del fratello.

Clare si trova in una nuova scuola, il piano del padre prevede di integrarsi sotto falso nome e mantenere un basso profilo ma la cosa non sembra funzionare molto bene considerato che l'istinto di cheerleader della bella Hayden Panettiere ha il sopravvento e che oltretutto il destino sembra fare la sua parte facendola flirtare con un altro ragazzo speciale quanto lei.

C'e' anche l'introduzione di due nuovi Heroes si tratta della coppia di fratelli Maya ed Alejandro Herrera in fuga da un paese dell'america latina per sfuggire ad accuse di omicidio, il potere della ragazza sembra essere assolutamente distruttivo ne sanno qualcosa gli sfortunati viaggiatori che erano nel camion con lei.

Nel frattempo una fotografia con un criptico marchio di un elica giunge sia al padre di Hiro che a mamma Petrelli.

Kaito Nakamura e' consapevole che quel simbolo rappresentava per lu una sorta di sentenza di morte e tenta di porvi rimedio lasciando il paese, ma la sentenza arriva inesorabile attraverso un misterioso killer. Si accomiata cosi' da Heroes George Takei, il buon vecchio Sulu, la cui presenza straordinariamente carismatica ha senza ombra di dubbio impreziosito questa serie.

Matt Parkman e' tornato a fare il poliziotto, questa volta a Manhattan e lo troviamo in piena azione a usare i propri poteri telepatici per la liberazione di un ostaggio in una missione di addestramento.

Vive nell'appartamento newyorkese di Suresh con la piccola Molly che sembra essere sempre più disturbata da incubi riguardanti l'uomo che aveva descritto nel finale della prima stagione come peggiore di Sylar. Potete scommetterci che costui sarà il nuovo grande villain di questa seconda stagione.

La puntata si chiude con la scoperta di Peter Petrelli incatenato all'interno di un container di una nave da parte di un gruppo di ladri (di iPods!).

Il nostro Peter indossa un simbolo interessante e ormai ricorrente...

Insomma tanta, tantissima carne al fuoco per un affresco corale che e' la grande forza di Heroes, una moltitudine di personaggi e trame che estendono i propri fili nelle direzioni più impensabili sino a convogliarsi tutte in un unico punto.

I presupposti per una grande seconda stagione ci sono tutti.