E' possibile scrivere un sequel dopo 120 anni? Questa è la domanda che sicuramente sarà balenata nella testa dei produttori della serie quando Steven Moffat si è presentato con la sceneggiatura di Jekyll. Perché lo scrittore scozzese, ormai lanciatissimo come due volte vincitore del premio Hugo, non si è limitato a una semplice rilettura in chiave moderna e anticonvenzionale del celeberrimo romanzo di Robert Louis Stevenson Lo strano caso del Dr Jekyll e Mr Hyde, ma ne ha realizzato un vero e proprio seguito a uso e consumo del nuovo millennio.

Un corpo da condividere e un rigoroso accordo per il suo uso, con tanto di supervisione, sono le nuove basi che regolano lo schizofrenico rapporto tra Jekyll e Hyde, ma quello che Hyde non sa è che il suo doppio ha una famiglia, una moglie e due figli, e che il suo obiettivo è proteggerli; a complicare le cose ci si mette una misteriosa e antica organizzazione governativa che sembra conoscere il segreto di Hyde e monitorare ogni loro mossa.

L' interprete del duplice ruolo di Jekyll/Hyde è James Nesbitt (Bloody Sunday, Murphy’s Law), un attore di teatro dotato di una strepitosa capacità espressiva che, al di la del trucco, gli permette di trasformarsi in maniera credibile in entrambi i ruoli, mentre nelle parti dei comprimari troviamo la bella infermiera Michelle Ryan (già vista in EastEnders e protagonista della nuova serie di Bionic Woman), Gina Bellman (Coupling) che si cimenta nell'impossibile compito di moglie del duo Jeckyll/Hyde e l'investigatrice privata Meera Syal che molti ricorderanno come attrice comica nei divertentissimi Goodness Gracious me.

In questo pilot appare subito chiaro l'intento di Moffat di riscrivere il rapporto che regola le due personalità basandolo non più solo sulla bidimensionale lotta tra il bene e il male, tra il bianco e il nero, tra la ragione e l'istinto primordiale; il dualismo del Jeckyll/Hyde di Moffat si risolve su livelli e piani diversi in un mondo di sfumature dalle quali emergono due caratteri dalle molteplici sfaccettature completamente rinnovati rispetto alla tradizione letteraria.

Il risultato è quello di spiazzare le simpatie e la capacità di immedesimazione dello spettatore che a un certo punto si trova letteralmente impossibilitato a prendere le parti di uno o dell'altro in un vero tira e molla di emozioni.