Mondo9 (già nota come Mondonove) è l'ambientazione introdotta da Dario Tonani in Cardanica, racconto pubblicato nel numero 54 della rivista Robot della Delos Books. Essa non è una rappresentazione del futuro del nostro mondo, ma quello di un universo in cui dal vapore si è passati a successive evoluzioni della meccanica, senza scoprire l'elettricità, tanto meno l'elettronica, o l'informatica. A questo racconto ne sono seguiti altri tre che adesso la Delos Books ha raccolto in un volume dal titolo Mondo9, edito nella collana Odissea Fantascienza.

Su Mondo9 i grandi deserti - forse contaminati da radiazioni, sicuramente infestati da letali creature - sono solcati da autotreni enormi come vascelli. Questi veicoli navigano sulla sabbia mantenendosi su un equilibrio molto precario. Cuore di questi convogli sono gli pneumosnodi, mirabili artifici della meccanica, moduli di raccordo tra i vagoni degli autotreni, che consentono a questi, ormai battezzati come “navi a ruote”, di inclinarsi  in curva e muoversi sul terreno incidentato.

Ma c’è un altro compito di questi congegni: se una nave a ruote si impantana nel deserto, e l’evento è tutt’altro che raro, i pneumosnodi diventano delle capsule di sopravvivenza autonome nelle quali gli occupanti delle navi possono trovare rifugio. Cosa che nel racconto accade al Commodoro (curioso e interessante l'uso dei gradi marinari) Garrasco D. Bray e al secondo pilota Victor Galindez, quando un incidente accade alla loro nave, la Robredo.

Ed è questo il vero inizio del racconto, quando i due protagonisti entrano nel pneumosnodo battezzato Cardanica. Gli pneumosnodi sono progettati per funzionare al meglio, per garantire la sopravvivenza degli occupanti.

Dispongono di una intelligenza artificiale che prenderà delle decisioni in tal senso. Quali siano queste decisioni vi consiglio di scoprirlo.

Con una prosa snella il racconto ci mostra l’odissea e la evoluzione dei tre protagonisti. No, non avete letto male. Ho scritto tre. Non ve ne siete persi uno. Ma come avrete capito Cardanic è uno dei protagonisti del racconto. Innegabilmente. Un racconto efficace in quasi tutti i suoi passaggi. Forse meno scorrevole  nelle  parti di infodump, che sono sempre un problema annoso, ma che in questo racconto siano funzionali alla costruzione dell’universo narrativo è innegabile. Forse che due persone che abbiano fretta di salvarsi disquisiscano sul funzionamento del pneumosnodo è un po' forzato. Ma in ogni caso l'infodump non impedisce di farsi avviluppare da atmosfere che ricordano talvolta H.P. Lovecraft, talvolta Clive Barker, passando per il claustrofobico The Cube, pregustandosi il ritorno a Mondo9.