Per parafrasare un settimanale che di anni ne ha un bel po' di più, forse non tutti sanno che... il Premio Fredric Brown ha la bella età di vent'anni.

La prima edizione, infatti, venne bandita nel 1983. L'idea fu di un giovanotto che avevo conosciuto da poco tempo e che aveva iniziato a collaborare con la fanzine che pubblicavo allora, La Spada Spezzata. Il giovanotto scriveva bei racconti, aveva uno spiccato senso dell'humor ed era uno di quelli pieni di idee che ti propongono ogni settimana una cosa nuova. Io, che ho sempre avuto un grande talento per smontare le idee (solo quelle altrui), ero il suo interlocutore perfetto: quando non riuscivo a smontargli un'idea, voleva dire che era davvero buona.

Ah, il giovanotto si chiamava Franco Forte.

Una delle idee di Franco fu, appunto, quella di bandire un premio per racconti brevissimi, al massimo cinque cartelle. Oggi che la lunghezza massima dei premi "normali" è dieci cartelle sembrerebbe solo un concorso con giudici solo un po' pigri, ma l'epoca era davvero qualcosa di nuovo.

Così sul numero 6 della fanzine, tra un racconto di Donato Altomare e uno di Luigi Pachì (facciamo i nomi, casomai si pensasse che siamo vecchi solo io e Franco), uscì il bando del "1° Concorso Short Stories", quota di iscrizione Lire 1000, al vincitore Lire 30.000.

In seguito, prima della scadenza della stessa prima edizione, decidemmo di intitolare il premio a Fredric Brown, maestro della short story, del quale se non sbaglio proprio in quel periodo venivano pubblicati i due mitici volumi contenenti tutti i racconti, Cosmolinea B1 e Cosmolinea B2.

I tre finalisti furono Francesco Bruno, Riccardo De Los Rios e Luciano Pini. I racconti furono pubblicati sul numero 9 della rivista e votati dai lettori, e fu proprio il racconto di Pini, Negli occhi di Irene, ad aggiudicarsi la vittoria.

Il premio venne bandito di nuovo nel 1984 (vinsero a pari merito Massimiliano Sardini con ® e Stefano Bon con Il fratellino di neve) e nel 1985 (vinse Fuga dal Luna Park di Elena Agostini), e poi venne sospeso. La Spada Spezzata uscì regolarmente ancora un anno, vinse il premio Italia e il premio Europa come miglior rivista amatoriale di fantascienza, e poi più o meno finì anch'essa.

Saltiamo quasi un decennio e arriviamo al 1994. E' l'era delle BBS, le bacheche telematiche sulle quali si socializzava prima dell'arrivo di internet. Io e Luigi giravamo sulla rete chiamata OneNet, quella delle BBS che usavano il software FirstClass (tra le altre c'era anche la Rete Civica Milanese). Curavamo una conferenza dedicata alla fantascienza, chiamata FantaTalk, e decidemmo di lanciare un piccolo concorso per racconti brevi, riesumando il vecchio Fredric Brown. Era la quarta edizione. Alcuni mesi dopo lavoravamo alla realizzazione di una vera e propria rivista elettronica, e proprio sul primo numero di questa nuova rivista, che venne distribuita sulle BBS alla fine di novembre 1994, vennero pubblicati i due racconti primi classificati. I racconti erano Relax di Francesco Redolfi, vincitore, e Reality di Marco Pera, secondo. La rivista si chiamava Delos Cyberzine.