Delos 26: Numeri Uno Numeri Uno

di Luigi Pachì

luigi.pachi@fantascienza.com

star trek

Numeri Uno, la column dedicata alle pubblicazioni di fantascienza apparse in Italia nel corso degli anni attraverso la disamina del loro primo fascicolo, continua alla caccia di pezzi rari. Un'occasione unica per i curiosi e i potenziali collezionisti per vedere le copertine dei mitici numeri 1 di molte delle testate che hanno tracciato la storia della science fiction nel nostro paese. Restate sintonizzati su queste pagine tutti i mesi perché le sorprese non mancheranno di certo.

Ormai i frequentatori di questa rivista avranno capito che una grande fetta dell'editoria fantascientifica da edicola in Italia è passata per le mani di Antonio Bellomi. Antonio, non solo si è prodigato per molti anni nel proporre testate dedicate alla SF tradizionale dai molteplici nomi (es. Galaxis, Spazio 2000, Verso le Stelle, Solaris, ecc.), ma negli anni ottanta ha tentato l'avventura legandosi anche ad uno dei cicli di fantascienza televisiva più famoso al mondo: Star Trek.

Risale, infatti, al 1987 il primo numero della rivista che vi proponiamo in questa rubrica, la cui copertina è realizzata da D. Martin, e che porta il semplice nome di Star Trek. Giunge nelle edicole durante il periodo estivo, datata agosto, e rappresenta una nuova testata prodotta dalla Garden Editoriale. Il direttore responsabile è, come si accennava prima, Antonio Bellomi, mentre Giulia Maselli fa da segretaria di redazione. Si tratta del secondo esperimento da edicola nel nostro paese che vede coinvolto il serial TV di SF più acclamato da intere generazioni. Prima di questa rivista, infatti, ci aveva già pensato Mondadori con Star Trek La pista delle stelle, a cura di James Blish, di cui vi avevamo già raccontato in una delle scorse puntate di questa rubrica. In quel caso si trattava dei racconti relativi agli episodi televisivi della prima serie di Star Trek, mentre qui vengono proposti per la prima volta i romanzi che continuano la saga, ma che nulla hanno a che vedere con il piccolo e il grande schermo.

Ad aprire le danze troviamo Il prezzo della fenice, scritto da Sandra Marshak e Mirna Culbreath, ben note ai fan di Star Trek per la loro specializzazione nel genere serialistico.

Nelle intenzioni di Bellomi si vuole portare in Italia il meglio della narrativa ispirata alla saga roddenberriana, pubblicando però solo opere lunghe e nessun racconto. Nelle due paginette introduttive si scopre, ad esempio, che questa iniziativa nasce "a grande richiesta del pubblico italiano" e che Antonio Bellomi chiude con un "live long and prosper", di cui nessuno si sarebbe mai aspettato.

Il romanzo, di 175 pagine, è tradotto con competenza da Annarita Guarnieri, al tempo già pienamente coinvolta nelle attività dello STIC, e in chiusura si pubblicizza Spock, il vulcaniano, titolo del numero successivo previsto in settembre ad opera di Kathleen Sky.

Questo primo numero, dal prezzo di 4.000 lire, sceglie l'approccio forte: Il prezzo della fenice, infatti, inizia con la morte del capitano Kirk che dovrà la sua rinascita a misteriose forze aliene. Inoltre troviamo Spock in contrapposizione con l'imperatore ultraumano Omne, di cui poco fidarsi.

Un po' di delusione per la sezione rubriche completamente assente nel numero 1. Occorrerà attendere i fascicoli successivi per poter leggere qualche articolino e una rubrichetta sul mondo di Star Trek.

L'avventura però non è affatto di quelle quinquennali, come la missione dell'USS Enterprise di Kirk e compagni. Antonio Bellomi, purtroppo, deve fare i conti un'ennesima volta con la mancanza di lettori italiani e con il disinteresse anche di molti appassionati al serial TV che non amano però la lettura. Star Trek chiude i battenti dopo pochi numeri, lasciando in eredità per un decennio molti titoli americani, che soltanto nel 1995 saranno fonte di interesse per Sergio Fanucci.