La trama: Mentre sulla Terra collabora al lungo processo di Elevazione dei delfini Jacob Demwa è convocato alla riserva extraterrestre di Baja, dove gli viene chiesto di partecipare al Progetto Sundiver, un’importante missione da compiersi alla nostra stella. Giunto su Mercurio, nella stazione base dalla quale partono le navi dirette verso il Sole, lo scienziato si trova in compagnia di un variegato gruppo composto da terrestri e non, nel quale si discute di come sia possibile che i terrestri tra tutte le razze conosciute risultino essere gli unici a non essere stati ‘elevati’ da una razza più evoluta. Jacob scopre che lo scopo primario della missione è quello di cercare di stabilire un contatto con delle forme di vita che si è scoperto vivono nell’incandescente cromosfera solare. Sono esseri visibili solo attraverso filtri su particolari frequenze di onde luminose che talvolta appaiono assumere sembianze antropomorfiche e per questo sono stati definiti Fantasmi solari. Da Mercurio parte in ricognizione una nave con a bordo il dottor Jeffrey, uno degli scimpanzé ‘elevati’ dagli umani, ma la missione si conclude in tragedia: la nave viene distrutta e alla base si innesca velocissimo un treno di sospetti e accuse reciproche, visto che appare sempre più evidente che non si sia trattato di un incidente. Com’è possibile che la nave sia stata sabotata? E da chi? I Solariani hanno forse avuto un ruolo forse nel tentativo di tenere lontane le altre razze dal Sole? E come mai nell’onnisciente Biblioteca non c’è traccia dell’esistenza dei Solariani?

Giudizio e commento: Spedizione Sundiver è il primo romanzo del ciclo Uplift, o delle Cinque Galassie, e pone abilmente i tasselli di base che verranno sviluppati nei seguenti romanzi a cominciare dal successivo Le maree di Kithrup (1983), vincitore dei premi Hugo e Nebula. Brin per il suo debutto ha deciso di imbastire una classica detective story, al centro della quale ha posto l’umano Jacob Demwa. È attraverso di lui che il lettore conosce le altre razze e apprende delle tecniche di elevazione evolutiva operate su tanti mondi. Tra gli ET emerge per mitezza e particolarità il Kanten Fagin, dalla parlata cantilenante e con inflessioni vagamente cinesi e con l’aspetto di un enorme cespuglio di broccoli, i cui fiori cristallini emettono una sorta di tintinnio dovuto al respiro, ma anche le altre razze aliene presenti sulla stazione di Mercurio sono ben descritte. Le conoscenze scientifiche dell’autore, che è un astrofisico, gli consentono anche di fare divulgazione, con impressionanti descrizioni delle complesse dinamiche che avvengono nell’atmosfera solare. Lo stile di scrittura è lineare e piuttosto impersonale, tutta la prima parte dilatata e graduale (qualcuno la potrebbe trovare sin troppo lenta), molto approfondita. Spedizione Sundiver è un romanzo che ha dei buoni momenti e che si lascia leggere con interesse ma che certo non si può definire memorabile. L’aspetto scientifico risulta preponderante su ogni altro e Brin, forse nel tentativo un po’ impacciato di bilanciare gli equilibri, inserisce una love story piuttosto miserella e fortunatamente poco approfondita, che non aggiunge niente sul versante emotivo e che non va da nessuna parte su quello narrativo. Libro consigliato agli appassionati di astrofisica stellare e a chi vuole utilizzarlo come trampolino per addentrarsi nei seguenti capitoli del ciclo Uplift, ma a se stante non si può certo considerare un must.

L’autore: David Brin è nato in California il 6 ottobre 1950. Nel corso dei suoi studi universitari ha prima ottenuto una laurea in Astronomia, poi un master in Fisica Applicata e infine nel 1981 un PhD in Scienze Spaziali. È stato consulente per la NASA e alterna la sua attività di romanziere a quella di divulgatore scientifico. Nel fandom hanno molto fatto discutere le sue critiche prese di posizione su Star Wars e Il Signore degli Anelli. Il ciclo Uplift, iniziato con Spedizione Sundiver (1980), rimane la sua creazione più popolare. I successivi romanzi sono Le maree di Kithrup (1983 - Premio Hugo), I signori di Garth (1987 - Premio Hugo), Il pianeta proibito (1995), Le rive dell'infinito (1996) e I confini del cielo (1998). Dal suo romanzo post apocalittico Il simbolo della rinascita (1985) è stato tratto il film diretto e interpretato da Kevin Costner L’uomo del giorno dopo, titolo col quale è stato in seguito ristampato. In coppia con Gregory Benford ha scritto il romanzo di esplorazione spaziale Nel cuore della cometa (1986). Certamente meritevole di segnalazione l’antologia Altrove - Contatti nel cosmo (1994). A Brin è stato anche affidato il compito di scrivere uno dei tre romanzi ufficialmente autorizzati dagli eredi di Isaac Asimov e ambientati nell’universo della Fondazione, Foundation's Triumph (1999), mai tradotto in italiano.

L’estratto: (...) grazie anche per la spiegazione. Ho sempre pensato che la superficie del sole fosse molto liscia... a parte le macchie solari e le protuberanze. Ma suppongo che si tratti di una zona abbastanza complessa.

Culla annuì. – L’eshperto è il dottor Kepler. Potrà avere da lui una shipegazione più approfondita quando farà un’immershione sholare con noi. Jacob sorrise educatamente. Come li istruivano bene questi emissari galattici! Quando Culla annuiva, intendeva davvero comunicare un assenso? O era solo un gesto che gli avevano raccomandato di fare ogni tanto, una routine meccanica da eseguirsi mentre parlava con gli esseri umani? Ma... un’immersione solare con noi? Decise di non chiedere a Culla di ripetere la frase. Per la mia tranquillità di spirito, si disse.”