Il 6 Giugno 1944 gli Alleati sbarcarono in Normandia e, grazie alla enorme superiorità numerica, travolsero le difese tedesche dando inizio all'invasione della Fortezza Europa. Questa, in pochissime parole, è la Storia così come si svolse sessanta anni or sono. Ai nazisti non bastò il netto vantaggio tecnologico per respingere i nemici. Anche se un carro Tigre faceva fuori cinque o sei Sherman prima di soccombere e i pochi caccia a reazione Messerschmitt 262 ridicolizzavano i pur eccellenti Mustang. Per sovvertire le sorti del conflitto ci sarebbe voluto un intervento divino...

Partendo da questo assunto, David Brin ha scritto nel 1987 il racconto Thor meets Captain America, vincitore del Premio Locus. L'idea è questa: gli dei di Asgard, Odino in testa, vengono evocati dai maghi al servizio di Hitler e scendono in campo al fianco degli eserciti dell'Asse. Lo sbarco in Normandia si trasforma in disfatta e le sorti del conflitto vengono rimesse in discussione. Unico dissidente tra le divinità nordiche è Loki che, bastian contrario come al solito, finisce per schierarsi dalla parte di Americani e Britannici.

A distanza di diciassette anni, il racconto diviene fumetto con il titolo D-Day, le jour du désastre. David Brin ne è sceneggiatore mentre i disegni sono dell'ottimo Scott Hampton. Les Humanoïdes Associés hanno appena pubblicato in Francia il primo tomo dell'opera: Les mangeurs de vie. Ciò significa che gli appassionati di casa nostra dovranno pazientare ancora qualche mese per leggerne la versione italiana. Ma dovrebbe valerne la pena, a dare retta alla critica francese che ha accolto favorevolmente questa prova di Brin nel campo dell'ottava arte. Qalcuno aveva già percorso felicemente la strada in direzione opposta: ricorderete la riuscita incursione di Neil Gaiman (stella di prima grandezza del fumetto mondiale) nella letteratura dalla quale scaturì American Gods, romanzo tra i cui protagonisti c'era proprio Odino.