Prodotto da Steven Soderbergh, Insomnia è la versione ambientata in Alaska di un thriller scandinavo del 1997 per la regia di Erik Skjoldbjaerg e interpretato da Stellan Skarsgaard. Christopher Nolan, regista diventato di culto dopo Memento, dirige in maniera estremamente efficace questo film che pur con qualche concessioni ai rituali hollywoodiani, cattura lo spettatore con un ritmo serrato e intrigante, pieno di colpi di scena che precipitano l'azione verso un finale prevedibile, anche se tutt'altro che scontato. La pellicola, apprezzata in maniera quasi unanime dalla critica americana, è costata circa 46 milioni di dollari (di cui ben undici intascati da Al Pacino) e ne ha incassati 67 al box office statunitense. Girato in dieci settimane il film racconta la storia di due poliziotti di Los Angeles spediti in Alaska ad investigare sull'omicidio di un'avvenente diciassettenne. Will Dormer, leggendario investigatore californiano, durante la perlustrazione uccide inavvertitamente il suo collega Martin Donovan, con cui - peraltro - aveva platealmente litigato la sera prima. Anziché denunciare il crimine, Dormer (ironia dell'assonanza italiana per un cognome del genere per un personaggio che soffre di insonnia anche per i sensi di colpa...) afferma di essere stato aggredito dall'assassino, autore anche dell'omicidio del collega. In realtà l'omicida era davvero presente sulla scena del delitto ed inizia a ricattare il poliziotto, lacerato dai rimorsi e dall'insonnia dovuta al sole di mezzanotte. In più una detective locale, messo da parte il timore reverenziale nei confronti della fama dell'uomo, inizia a condurre un'indagine personale sulla morte di Donovan. Il trentaduenne regista londinese Christopher Nolan aveva inizialmente considerato la possibilità di affidare a Harrison Ford il ruolo andato poi ad Al Pacino. Una scelta che si è rivelata più che felice visto e considerato lo stato di grazie con cui l'attore italo - americano ha affrontato un ruolo complesso e pieno di sfumature. Ma c'è anche qualcosa in più: il messaggio alla base del film. Se negli anni Trenta i film noir fatti di bionde fatali e di duri dal cuore tenero, rimandavano sempre all'idea che il crimine non paga, Insomnia è un film sull'importanza dei mezzi che non possono essere mai giustificati dai fini. Una pellicola che pur lontana dal moralismo si rifà suo malgrado ad un'ideale di purezza tutt'altro che da sottovalutare che fa considerare l'insonnia del titolo (l'abbaglio, la chiarezza eccessiva, etc...) anche sotto un'interessante metafora esistenziale. Una pellicola intensa e per molti versi disturbante sulla confusione dei toni e dei ruoli in un mondo depauperato del limite tra buoni e cattivi. Da non perdere anche per la qualità elevata della recitazione degli attori, nonché per il forte afflato visionario che dona una nuova prospettiva all'incarnazione del Male.