Ispirato dal racconto di Philip K. Dick omonimo del titolo originale, The Adjustment Bureau, I Guardiani del Destino è una sua bella e rispettosa rilettura che oltre del fascino della sua protagonista femminile Emily Blunt, beneficia del carisma di Matt Damon nel ruolo di un uomo alle prese con qualcosa di inspiegabile.

Una persona, il cui destino è caro al ‘Presidente’ di una misteriosa organizzazione che sovraintende al ‘Bene’ e che non può permettere accadano certe cose, ovvero che lui abbia un amore in grado di distrarlo da un destino dove è possibile fare ‘la differenza’. Ecco, perché l’incontro casuale tra questo giovane politico e una ballerina non deve ripetersi e gli agenti dell’Ufficio aggiustamenti sono sul piede di guerra per evitare che ciò accada con conseguenza pressoché catastrofiche.

Il problema è che l’aspirante senatore li ha visti e sa che sulla Terra c’è qualcuno – angelo o alieno che sia – pronto a interferire con la sua vita, negando il libero arbitrio e, probabilmente, impedendo che lui sia davvero felice.

Un po’ film alla Lubitsch dove l’eleganza sopravanza il numero di spiegazioni possibili, un po’ Bourne Supremacy, di cui il regista esordiente George Nolfi era lo sceneggiatore, The Adjustment Bureau è una pellicola di fantascienza estremamente raffinato e anche molto divertente che coinvolge lo spettatore fino all’ultimo.

Peccato che un finale un po’ sfilacciato impedisca a I Guardiani del Destino di diventare un classico e costringendolo al ruolo, peraltro un po’ stretto, di thriller intelligente e con molte trovate. Ricco di humour e con momenti davvero notevoli, il film mantiene una buona dose di ambiguità fino alla fine, anche grazie ad una New York affascinante e apparentemente molto pericolosa.

Una pellicola estremamente gradevole che vale davvero la pena di vedere al cinema per beneficiare in pieno anche del fascino della sua fotografia che rende alla perfezione la costruzione interessante della storia.

Per non parlare dei protagonisti come Emily Blunt di cui non c’è dubbio ci si possa innamorare a prima vista, così come Matt Damon ci ripropone la sua apparentemente normalità di uomo alle prese con qualcosa di inatteso e, in fin dei conti, letteralmente inspiegabile.

Finalmente un film sci-fi in grado di coniugare buoni contenuti ad uno stile originale.