Nel settembre 1957, molto tempestivamente, usciva Oltre il Cielo. Un mese dopo, a sorpresa, mentre tutti aspettavano che agli Stati Uniti andasse bene almeno un lancio, i sovietici mettevano in orbita il primo essere vivente. Lo shock che provammo tutti fu notevole. Una cagnolina nello spazio: Laika, in luogo della scimmia ipotizzata dagli americani. E così, sul numero 5 potevamo vedere uno spaccato dello Sputnik sovietico, dovuto all'abile mano di A. Gigli.

Ma la regola dice che l'ospite d'onore sia il Numero Uno.

Pubblicato dalla Editrice "esse" di Roma, ha come direttore Armando Silvestri e come direttore responsabile Cesare Falessi. Nell'era dei razzi, è il proseguimento ideale di Cielo, rivista di Aeronautica degli anni '50, che pubblica anche racconti aviatorii. Il formato è il medesimo, 34 cm di altezza per 24,5 cm di larghezza. Le pagine sono 28, ma la numerazione ritorna ad 1 solo dopo 20 numeri (in effetti era nata per essere rilegata) ed il prezzo è 100 lire. Vi si parla di astronautica, astronomia, missili e razzi, ma anche la narrativa fantascientifica ha largo spazio. Vi scrivono moltissimi scrittori italiani, in genere sotto pseudonimo (di solito italiano per non inflazionare la rivista con il nome degli scrittori più prolifici). Non mancano le recensioni e gli articoli. Abbondantemente illustrata con foto e disegni, in copertina, a parte i primi numeri, vengono utilizzate foto.

La copertina del primo numero è di Curt Caesar, presente in pressoché tutte le iniziative fantascientiche del tempo.

Su Oltre il Cielo debuttano professionalmente, in ordine di apparizione: Cesare Falessi (alias Lorenzo Tibaldi, Ivo Ferrini, Ferruccio Mastrieri, Steve Büchner, Clift Brady, Leo Bataille, François Charriere, Luca De Cesare), Vicro (al secolo Vincenzo Croce, alias Massimo Doncati), Ivo Prandin (alias Max Bohl jr), Giovanna Cecchini, Pi Erre (al secolo Renato Pestriniero), Gian Luigi Gonano, Sergio Turone, N. L. Janda (al secolo Lino Aldani), Piero Prosperi (invecchiando si è allungato il nome in Pierfrancesco), Maurizio Viano, Ugo Malaguti (alias Ricky Gecky), Gianfranco De Turris, G. L. Staffilano (in realtà era apparso in appendice a Galaxy; questo deve considerarsi il suo vero debutto), Antonio Bellomi, Carlo Bordoni, Luigi De Pascalis, Vittorio Curtoni.

Su Oltre il Cielo sono apparsi anche Sandro Sandrelli, Mauro Antonio Miglieruolo, Carlo Pagetti, Adaberto Cersosimo.

Nel campo saggistisco debutta il duo De Turris e Fusco, un sodalizio che sarebbe durato fino all'ingresso in campo, negli anni '80, di Gianni Pilo (ma questa è un'altra storia).

Appare anche il primo articolo "politico", S-F e sinistre del già noto De Turris.

Perché questo lunghissimo elenco di debuttanti? Mi sembra evidente: mai una rivista in Italia ha tenuto a battessimo tanti talenti. Il contenuto medio della rivista contraddiceva solennemente la legge di Sturgeon. Ho avuto occasione di andare a rileggere i miei autori preferiti (Aldani, Vicro, Staffilano, peccato che non scriva più, Viano) e debbo dire che il tempo è come si fosse fermato. Ho provato nella lettura lo stesso piacere di un tempo.

Tutti gli autori citati hanno avuto una parte importante nello sviluppo della fantascienza in Italia; per qualcuno la rivista è stata un trampolino indispensabile.

Bisognerà aspettare il 1976 per trovare una rivista con lo stesso impatto sulla storia (della fantascienza), ma questa è, mi ripeto, un'altra storia ed è già stata raccontata.

L'anno 1969, l'uomo pose piedi sulla Luna. La fantascienza andò in crisi, sembrò che non ci fosse più niente da dire. Le uscite si dimezzarono, molte riviste chiusero. Passeranno 10 anni prima di ritornare ai livelli pre-crisi. Sembrò che Oltre il Cielo faticosamente ce la facesse, ma nel 1970, cessò le pubblicazioni con il numero 154. Dal 1966, essendomi trasferito in Piemonte iniziai ad avere difficoltà a trovarla in edicola, ma anche a Milano era di difficile reperimento e la periodicità casuale facilitava l'oblio. Nel 1975 i "vecchi" di Oltre il Cielo tentarono di far rivivere la rivista, ma il 155 fu definitivamente l'ultimo numero; nel mercato non c'era più posto per una rivista come quella.

Nella sua lunga storia, oltre agli italiani, tutti gli autori più famosi, hanno avuto spazio sulla rivista: Dick, Brown, Clarke, Wells, Van Vogt, Simak ad esempio. Notevoli i disegni di Jacoponi che apparivano indifferentemente ad illustrare la finzione e la realtà. Purtroppo molte delle storie non sono più state pubblicate ed è quindi un buon motivo per ricercare Oltre il Cielo. Si trova anche a prezzi normali (5-7 Euri) e abbastanza facilmente.

Stavo trascurando una cosa che tutti sanno (ma se non la dico faccio la figura dell'ignorante, per cui la scrivo). La e di Cielo ha una gambetta in più, quasi a figurare una scala per le stelle. Che ci fosse qualcosa di strano, vedendola la prima volta in edicola, lo capii subito. Solo con il numero 20 realizzai che la cosa strana era la E.