Quando la silenziosa sottomissione a un regime oppressivo diventa insopportabile? Per Charlie Simpkins, il gestore di un piccolo negozio di frutta e verdura nella San Fernando Valley di Los Angeles, parte della Repubblica Democratica Popolare della Costa Occidentale, il punto di rottura arriva quando gli viene chiesto di esporre un manifesto propagandistico senza senso nella vetrina del suo negozio.

È un atto apparentemente insignificante in una vita di obbedienza. Ma Charlie non ce la fa proprio. Questo piccolo atto di sfida, tuttavia, dimostra un'eccessiva indipendenza di pensiero da parte di Charlie, innescando una catena di conseguenze crescenti per lui, sua moglie e i suoi due figli.

Powerless, il nuovo romanzo di Harry Turtledove uscito sul mercato anglosassone, è un'inquietante storia distopica su come anche il più piccolo atto di sfida possa trasformarsi in un disastro in una società che esige il conformismo totale. Serve come un agghiacciante promemoria di quanto facilmente difendere i propri principi possa portare a conseguenze devastanti, riecheggiando erroneamente le sfide che affrontiamo oggi per dire la nostra verità, anche in società che affermano di sostenere la libertà.

Sebbene il romanzo tragga ispirazione dalla visione di Alexander Dubček del 1968 di un “socialismo dal volto umano” in Cecoslovacchia (il movimento riformista cercò di umanizzare il regime autoritario), troverà eco in molti che temono che le libertà individuali siano sotto attacco in molte parti del mondo. In Powerless, la crescente disillusione di Charlie Simpkins rispecchia il peso psicologico sperimentato da molti oggi, in un mondo in cui lo stress e l'incertezza politica diventano sempre più pervasivi.

Mentre Charlie cerca altri che condividano la sua insoddisfazione, le sue azioni sempre più deliberate e rischiose simboleggiano i silenziosi atti di sfida che offrono speranza e resistenza in una società in cui i potenti reprimono il dissenso. Powerless è una toccante storia sulle conseguenze che possono derivare dal difendere i propri principi in un ambiente che richiede conformismo.

Harry Turtledove (Los Angeles, 14 giugno 1949) è uno scrittore statunitense di romanzi storici, ucronici, fantascientifici e fantasy. Nato nel 1949 da una famiglia ebrea, ha svolto gli studi universitari presso la UCLA, conseguendo il dottorato di ricerca in storia bizantina con una tesi sul regno di Giustino II e Tiberio II Costantino. Nei tardi anni Settanta si è dedicato alla scrittura, inizialmente utilizzando lo pseudonimo di Eric Iverson per evitare illazioni sul proprio cognome (letteralmente Turtledove significa “tortora”) e ha raggiungo il successo negli anni Ottanta con il ciclo di Videssos, un fantasy storico ambientato nella controparte dell'Impero romano d'Oriente di una Terra parallela; successivamente si è dedicato alla fantascienza ucronica con le saghe della Invasione e della Colonizzazione. Tema ricorrente nei suoi scritti è la riflessione sul genocidio.