Nel 1979 lo scrittore L. Neil Smith creò i Prometheus Awards per celebrare la migliore fantascienza libertaria. L’iniziativa sembrò finire nel limbo fino a quando, qualche anno dopo, non venne ripresa dalla Libertarian Futurist Society che stabilì un premio annuale (il Prometheus) per il miglior romanzo di fantascienza libertaria e poi aggiunse in seguito la Prometheus Hall of Fame per riconoscere la miglior fantascienza (e fiction e fantasy in generale) del passato. 

Il premio consiste, in entrambi i casi, in una moneta d’oro del peso di un’oncia (28,35 grammi circa), che rappresenta il libero scambio e le menti libere. 

In anticipo sulla cerimonia di premiazione prevista nel corso della terza edizione della Denvention (edizione numero sessantasei della World Science Fiction Convention), che si terrà a Denver, nel Colorado, dal 6 al 10 agosto di quest’anno, sono stati annunciati i romanzi vincitori. Per la prima volta si tratta di un pari merito. Va segnalato anche che i romanzi hanno in comune il fatto di essere di storia alternativa.

I vincitori del 2008 sono:

- The Gladiator, di Harry Turtledove. Quinto volume della serie Crosstime Traffic, di cui in Italia sono apparsi i primi due volumi: Guerre Imperiali e L’ultimo Reich). Nel romanzo due teenager dell’Italia comunista del 2090 aiutano un viaggiatore tra mondi paralleli a nascondersi dalla polizia segreta. 

 - Ha’Penny, di Joe Walton. Secondo volume di una trilogia ambientata in una Gran Bretagna alternativa che ha raggiunto una pace separata con la Germania nazista durante la Seconda Guerra Mondiale e che sta andando alla deriva verso il fascismo.

Gli altri romanzi finalisti erano: Ragamuffin di Tobias S. Buckell, The Execution Channel di Ken McLeod e Fleet of Worlds di Larry Niven e Edward M. Lerner. Nel 2007 era stato premiato Glasshouse di Charles Stross e nel 2006 Learning the world di Ken McLeod.

La Prometheus Hall of Fame è invece andata a: A clockwork orange (Arancia meccanica) di Antony Burgess. Questa categoria presenta un curioso sistema, in quanto sono eleggibili opere nominate negli anni passati fino a quando non riescono a vincere. Il romanzo di Burgess era stato nominato nel 1999, 2002, 2003, 2006 e 2007 e ha affrontato in finale niente meno che calibri come Il Signore degli Anelli di Tolkien e As Easy as A.B.C. (Nel mondo di A.B.C.), di Rudyard Kipling.