Lo slogan scelto per annunciare la nascita delI'Archivio Multimediale dell’Immaginario è quanto mai appropriato:”Il luogo dove trovi le cose che AMI”.

E sono molte le cose che abbiamo amato, e che continuiamo ad amare, nella vita, ma un posto speciale lo occupano quelle che provengono dalla nostra infanzia: le figurine, quegli albi a fumetti, quel romanzo d'avventura o di fantascienza. E questi prodotti della cultura di massa sono così diventati parte del nostro vissuto, accompagnandoci anche da grandi, ma ma fanno parte dell'Immaginario Collettivo. A quest'immaginario è dedicato l'Archivio che nasce a Cagliari, all'interno del Centro Internazionale del Fumetto.

Ideatore dell'Archivio è Bepi Vigna, uno dei più importanti sceneggiatori di fumetti e papà di Nathan Never, insieme a Michele Messa e Antonio Serra.

Non si può guardare al passato – ci spiega Vigna –- solo in senso nostalgico, ma in ogni caso la considerazione del passato è la necessaria base di partenza per la creazione del futuro. Crediamo che la conoscenza della nostra Storia e della nostra cultura non possa che passare per una riflessione che ci permetta di stabilire un rapporto più consapevole con il nostro immaginario.

L’immaginario, infatti, rappresenta il più intimo bagaglio di valori, di sogni, di aspirazioni: ciascuno di noi è quello che ha sognato, i giochi che ha fatto da bambino, le emozioni che ha vissuto. Nella società moderna, l’immaginario è segnato dalla produzione culturale di massa (cinema, televisione, musica, letteratura popolare, fumetti, videogame) e si alimenta nel confronto tra culture differenti.

La nostra idea – ha continuato lo sceneggiatore sardo – è quella di realizzare un archivio multimediale che cataloghi, conservi e permetta la fruizione al pubblico, di materiali che rappresentino la cultura popolare in senso più ampio, ma che sia anche un centro di studio e di attività laboratoriali. Uno spazio completamente diverso da quelli tradizionali, il cui solo approcciarsi possa costituire un’esperienza capace di arricchire l’utente, di incuriosirlo e di coinvolgerlo in vario modo facendogli ritrovare ciò che ha alimentato i suoi sogni e le sue fantasie e, in definitiva, ha orientato la sua formazione culturale, il suo modo di guardare alla realtà e di intendere la vita.

Un luogo aperto, dunque, dove diverse espressioni della comunicazione possano incontrarsi e creare dei cortocircuiti, per far scaturire nuove scintille di energia creativa. Un ambiente dinamico che possa essere espositivo, scenico e didattico e che si ponga in stretto rapporto con la scuola, l’Università e le altre biblioteche sul territorio. Un punto d’incontro per operatori culturali e artisti, che operi anche per favorire il confronto culturale con altri paesi, con particolare riguardo a quelli dell’area mediterranea.

Il pubblico a cui pensiamo – spiega uno dei papà di Nathan Never – non è solo quello eterogeneo costituito da appassionati (non solo giovani) e da turisti, ma anche dagli studenti, dai ricercatori e dagli studiosi.

I materiali messi a disposizione sono quelli dell’archivio del Centro Internazionale del Fumetto che comprende migliaia di testi e pubblicazioni in più lingue (saggi, fanzines, albi e riviste in originale e in anastatico) oltre che materiali e documenti audiovisivi e collezioni di disegni originali.

Il Centro Internazionale del Fumetto è la diretta continuazione della prima scuola di fumetto in Sardegna, fondata nel 1993 da Bepi Vigna. Il Centro svolge un’intensa attività culturale, dando vita a corsi professionali di fumetto per adulti e bambini, collaborando con istituzioni, scuole ed enti, promuovendo la cultura dell’immagine attraverso mostre, rassegne, conferenze, convegni con ospiti internazionali. Nel 2002 è stato creato un Archivio sulla Cultura Popolare nel Mediterraneo, che oltre a rappresentare un ulteriore momento di crescita del Centro, testimonia la volontà di orientare sempre più l’attività verso la ricerca, lo studio e il confronto culturale con altri paesi.