Prologo

Connection Closed.

Era una affermazione che non ammetteva repliche, una di quelle che provocano una fastidiosa sensazione di svantaggio in chi si è appena sentito chiudere la connessione in faccia.David Xander detestava quelle situazioni. E quello che lo irritava maggiormente era di non possedere nessuna informazione su chi aveva appena riattaccato. Quella persona, infatti, aveva osato contattarlo sulla sua linea privata per ben dieci volte negli ultimi tre mesi, eludendo con estrema abilità tutte le protezioni software installate dai tecnici, solo per prendersi la soddisfazione di ricattarlo.

Il problema non erano i soldi: la Xander Enterprises, l’azienda di servizi di cui era fondatore e presidente, era la compagnia più ricca della City dopo le Grandi Multinazionali.

I centomila nuovi yen che aveva sborsato fino a quel momento perché lo sconosciuto tenesse la bocca chiusa erano davvero poca cosa, una goccia che veniva persa dal fiume di denaro elettronico che ogni giorno entrava e usciva dalle sue casseforti.

Quello che mandava David in bestia era il fatto che quell’essere insignificante tenesse per le palle la sua preziosa e immacolata figura pubblica.

Tutti nella City lo conoscevano: David Xander, incorruttibile finanziere, benefattore dei cittadini bisognosi, promotore della cultura e dell’arte, ma soprattutto bello come una rockstar e ricco come pochi al mondo. La sua popolarità non era mai stata così alta come in quel momento. Gli erano occorsi cinque lunghi anni e milioni di nuovi yen per crearsi quell’immagine e Xander non aveva nessuna intenzione di rinunciarci a causa di uno stupido festino.

1. Xander Enterprises

Sogni

Alexandra Hill, responsabile della sezione Sicurezza alla Xander Enterprises, era fermamente decisa a godersi ogni singolo minuto del suo primo giorno libero dopo quasi due settimane di lavoro intenso.La supervisione alla costituzione della scuola per agenti della Sicurezza che il Capo - così lei chiamava David Xander - aveva finanziato era stata un compito molto impegnativo, ma i frutti si erano rivelati ottimi.Il sensei John Talbain addestrava già gli aspiranti agenti nei segreti delle arti marziali e tutto pareva procedere per il meglio. La settimana seguente sarebbe toccato finalmente a lei e alle sue lezioni di guida veloce. Qualche mese più tardi sarebbe iniziato l’addestramento degli aspiranti agenti al volo sui velivoli speciali.

La vita alla Xander era sempre piena e attiva e tutto questo solo grazie al Capo. Era incredibile ciò che quell’uomo riusciva a fare.

Durante l’ultima missione, in un solo giorno la Xander Enterprises aveva perduto la sede principale ma ne aveva guadagnata una grande il doppio. Poi erano successe le cose più impensabili, ma Xander - come era nel suo stile - ne era uscito vincitore su tutta la linea. Le azioni della Compagnia erano cresciute di dieci punti percentuali in una sola seduta di Borsa e questo grazie soprattutto al lavoro di Alexandra.

Per questo motivo, evidentemente, la considerazione che il Capo aveva di lei doveva essere cresciuta a dismisura perché, pochi giorni dopo, David Xander in persona l’aveva contattata nel suo alloggio per informarla che, da agente operativo anziano, era stata promossa all’incarico di responsabile della sezione Sicurezza.

Questo, tradotto in soldoni, significava che avrebbe trascorso gran parte del tempo a fianco del Capo ed era inutile che cercasse di negarlo a se stessa: Alexandra era felice, felice come una stupida.

Aveva cercato mille volte di dimenticare quella sera, la sera dopo la vittoria, quando il Capo, trionfante e in vena di autoindulgenza, l’aveva invitata a cena per festeggiare, loro due soli. Quella che era seguita era stata la notte più incredibile della sua vita, tra lenzuola di seta con l’uomo che amava di più al mondo, che inoltre si era rivelato l’amante più dotato e fantasioso che avesse mai potuto sognare.

Un sogno.

Appunto: era stato solo un sogno, un attimo di discontinuità spazio-temporale, perché il giorno dopo tutto era rientrato nella normalità, a parte la promozione che era arrivata una settimana più tardi. Giusto il tempo perché lei smettesse di sognare e rimettesse i piedi per terra.

Il Capo era David Xander, uno degli uomini più ricchi della City, e lei era solo una sua agente della Sicurezza, la persona più adatta per una relazione senza impegno. Non aveva senso prendersela troppo a cuore.

Alex appallottolò l’origami che stringeva tra le mani in un gesto di rabbia verso il mondo.

– Accidenti! – esclamò, scaraventando nel gettacarte la pallina colorata. – Forse è il caso che vada a fare un giro. Stare in casa mi fa diventare una donnetta isterica…

Prese il giubbotto di pelle nera e si diresse verso i garage con passo spedito. Voleva essere sicura che i meccanici facessero un buon lavoro sulla Numero Due e il modo migliore per accertarsene era tenerli d’occhio in prima persona.

Perché restare in casa a piangersi addosso quando poteva assistere in diretta a un delicato intervento di elaborazione elettromeccanica sul motore di una Mercedes Classe X?