Cosa raccontare su Dune che non sia stato già scritto? E' uno dei cicli più lunghi nella storia della fantascienza, può piacere oppure no ma resta probabilmente il miglior tentativo di stendere un affresco di storia futura, un arazzo complicato di culture, civiltà, società, ideologie che a volte può disorientare, altre volte può annoiare, sicuramente non lascia indifferenti sia coloro che ci si accostano per la prima volta, sia i lettori affezionati. Dune ha regalato al suo demiurgo Frank Herbert premi, popolarità e un discreto conto in banca. Molti pensavano che l'universo delle casate Corrino, Harkonnen e Atredeis si sarebbe estinto dopo la scomparsa dell'autore nel 1985, ma il pronto intervento del figlio Brian Herbert, in collaborazione con Kevin J. Anderson, ha permesso alla saga di continuare con due trilogie di preludio e altri racconti (pubblicati solo parzialmente in Italia) che si sono aggiunti ai sei romanzi scritti da Herbert padre, estendendo e spiegando le origini del ciclo. Ora Herbert jr. ha deciso che l'immenso intrico debba trova una conclusione pertanto, sempre in coppia con Anderson, ha messo mano a quello che lui stesso definisce "il gran finale", in cui verranno rivelati i grandi misteri che il padre Frank non era riuscito a spiegare.

Dopo l'uscita del primo di questi romanzi, Hunters of Dune, proprio nel mese di agosto è arrivato sugli scaffali americani il secondo e conclusivo libro, Sandworms of Dune, di cui Brian Herbert parla diffusamente in un'intervista rilasciata al sito specializzato Sci Fi Wire. Entrambi i volumi sono basati sugli appunti che Frank Herbert lasciò sul progetto Dune 7, ovvero quello che avrebbe dovuto essere l'ultimo romanzo. "Nel romanzo riveliamo un altro segreto molto grande che mio padre non aveva mai svelato prima" dice Herbert, "inoltre ritroviamo alcuni personaggi del primo libro. Poiché da allora sono trascorsi migliaia di anni, è ovvio che sono dei cloni, ricreati partendo dal materiale cellulare degli originali; pertanto avranno anche delle peculiarità rispetto agli originali."

"Il grande mistero riguarda essenzialmente la forza sconosciuta che insegue le Matres Onorate attraverso l'universo, e che coinvolge anche il Bene Gesserit. E' un grande e fantascientifico mistero, tutti i fan di Dune possono intuirlo" prosegue Herbert. "Dalla morte di mio padre nemmeno io conoscevo questo segreto, ma poi ho ritrovato le sue note e insieme a Kevin siamo riusciti a ricostruire il tutto." Mettere mano agli appunti paterni è stato per Herbert un modo per ripensare al rapporto con il padre. "Io non somiglio certo a Paul, ma ho trovato molto di mio padre nel Duca Leto. Ho ritrovato molto di lui rileggendo tutti i suoi libri, è questa per me è la ricompensa per aver continuato la sua opera."

Va detto che la conclusione delle vicende di Dune non significa la fine delle pubblicazioni legate al ciclo. La coppia Herbert-Anderson è infatti già al lavoro su un altro romanzo dal titolo provvisorio Paul of Dune, che dovrebbe inserirsi cronologicamente tra il primo e il secondo libro della serie originale. "C'è un periodo di 12 anni nel quale Paul Atredeis è imperatore dell'universo" svela Herbert, "e durante il quale viene lanciata la jihad che porta alla morte miliardi di persone. Abbiamo deciso di raccontare quel periodo, esplorando con dei flashback anche la giovinezza di Paul." Insomma, l'ultima parola su Dune non sarà la parola "fine"...