L’Editrice Nord pubblica un secondo romanzo dell’autore giapponese Taichi Yamada con il titolo Una voce lontana (In Search of a Distant Voice è la versione inglese del 2006).

L’autore, nato a Tokio nel 1934, è tra i più affermati in Giappone. Prima di dedicarsi completamente alla scrittura ha lavorato nella casa di produzione cinematografica Shochiku per la quale ha scritto numerosi film e serie televisive  ricevendo un ampio tributo di riconoscimenti. Anche in ambito narrativo ha vinto vari premi. Per il suo romanzo Estranei (Editrice Nord – 2005) gli è stato conferito il prestigioso Yamamoto Shugoro Prize for Literature.

Estranei è una storia che ci descrive la vita di un anonimo signore giapponese, separato dalla moglie, una solitaria esistenza la sua dove anche tra amici e colleghi prevalgono formalismi e rapporti convenzionali, con relazioni codificate e quasi nulla è spontaneo. Il protagonista nel visitare il quartiere dove ha passato l’infanzia ha un inaspettato contatto con un mondo “altro” e si trova improvvisamente in compagnia dei suoi genitori quando ancora erano una giovane coppia, tali a quali come lui li ricorda quando era bambino prima della loro improvvisa morte accidentale. Un racconto veramente toccante ed interessante.

Anche nel presente romanzo da una apparente normalità, il protagonista improvvisamente si trova in una situazione ingestibile, con una voce interiore che vuole comunicare con lui e che forse il tutto ha a che fare con un suo soggiorno negli Stati Uniti. L’autore con molta classe crea una atmosfera malinconica che “prende” il lettore sino all’ultima pagina.

Dalla quarta di copertina: Durante l’arresto di sei clandestini provenienti dal Bangladesh, Tsuneo, un ufficiale dell’immigrazione, blocca uno degli stranieri in fuga, ma improvvisamente crolla a terra, travolto da un’irresistibile sensazione. Sembra un episodio isolato in una vita altrimenti tranquilla, ma, poco dopo, quel particolare «svenimento» si ripete. E non solo: Tsuneo comincia a sentire una voce — una voce di donna — che gli parla, lo ammonisce, gli dà consigli, gli chiede di ricordare: ricordare ciò che ha fatto durante la sua permanenza negli Stati Uniti, quando lui stesso era un clandestino. In breve tempo, quella voce diventa l’unica cosa veramente importante. Tsuneo abbandona il lavoro, la fidanzata e qualsiasi impegno sociale, e si getta anima e corpo nel tentativo di capire che cosa voglia da lui la voce. Uno slancio che farà emergere tutto il dolore sopito nel suo passato e che gli aprirà gli occhi su un mondo che lui non ha mai voluto vedere né ascoltare...

Una voce lontana  di  Taichi Yamada (Toku no Koe sagashite, 1989), traduzione dalla versione inglese di Emanuela Cervini, Editrice Nord, collana Narrativa 268, pag. 190, euro 13,00.