Si presenta come un Urania il saggio che viene pubblicato in questi giorni edito da Avverbi Edizioni e scritto da Daniele Barbieri e Riccardo Mancini con l’azzeccato titolo Di futuri ce n’è tanti.

La prefazione è stata scritta da Valerio Evangelisti che giustamente pone l’accento sul lungo periodo di crisi attraversato dalla fantascienza, un fenomeno che non si può negare, afferma Evangelisti parlando di Urania, che dalle cinquantamila copie di solo due decenni fa oggi ne vende un decimo, con scrittori anche famosi che per vivere devono anche fare altro o scrivere al di fuori di questo genere.

I due autori sono entrambi giornalisti e autori di singolari libri scolastici di divulgazione letteraria. Praticamente da sempre appassionati lettori di fantascienza sono convinti che la "letteratura del futuro" possa essere un valido grimaldello per capire il mondo di oggi e provare a immaginare quello di domani.

Questo volume vuole essere una guida alla “buona” fantascienza con tutte le possibili manchevolezze che possono emergere, lo dicono gli autori, dal fatto che il tutto è “compresso” in appena 160 pagine.

Come è indicato in copertina il volume si articola in “otto sentieri”  di buona fantascienza, che sono: "Odiate, amate, possibili e impossibili città", "Il robot che non arrivò in tempo", "Metalli che calcolano, pensano, raccontano e urlano", "Quanti cyborg conosci e non lo sai?", "Mappe per vecchi e nuovi dèi", "Sesso, amore più X", "Galassia che vai, galera che trovi", "Il futuro abita a Washington?".

Dalla quarta di copertina: Otto sentieri di buona fantascienza per poter immaginare (e magari conquistare) futuri un po’ meno squallidi del presente. E se domani i computer diventassero sempre più intelligenti, più sensibili, insomma più umani, come ci comporteremmo noi umani che stiamo diventando sempre più insensibili? E come saranno le città che abiteremo? Più caotiche o deserte? tra le stelle, sotto gli oceani o addirittura sotto terra? come cambierà il rapporto tra i sessi.., sempre che una qualche differenza sessuale vi sarà ancora? E come potrebbe cambiare il rapporto con Dio e con la religione, magari se incontrassimo su un altro pianeta un “Cristo marziano” molto diverso da noi?

Dagli oltre trecento racconti e romanzi citati nel libro si spalanca una galassia di stimoli, suggestioni, ipotesi e scenari sui tanti nostri futuri possibili.

Di futuri ce n’è tanti di Daniele Barbieri e Riccardo Mancini (2006), Avverbi Edizioni, collana I Saggi, pag. 168, euro 12,00.