Nel 2027 l'umanità è condannata. Da diciotto anni non nascono più bambini e il mondo è scivolato nella paranoia. Decine di guerre massacrano gli ultimi figli degli uomini. Un ex attivista intorpidito dalla morte di suo figlio molti anni prima e dal divorzio, viene rapito dall'ex moglie diventata capo di un gruppo di terroristi. In qualche maniera la donna lo vuole coinvolgere in un piano per fare scappare una giovane ragazza nera e raggiungere una potente organizzazione di attivisti e pacifisti. L'uomo non capisce e non sa. Aiuta l'ex compagna di cui è ancora innamorato nonostante il mondo che vede intorno si stia sgretolando sempre di più. Quando la donna viene uccisa in un attentato, a lui è affidato il compito di scortare la ragazza. La prima donna rimasta incinta da venti anni...il futuro dell'umanità è nelle sue mani.

Tratto dal romanzo di PD James, I figli degli uomini - Children of Men è una pellicola straordinaria e travolgente. Un grandissimo film di fantascienza doloroso e inquietante in cui il cinema di genere diventa la cartina di tornasole del nostro mondo. Una pellicola speculare per tanti versi a V per Vendetta. Se il film di McTeigue era una critica politica al mondo di oggi, questo di Cuaròn è un atto di accusa dal punto di vista sociale e culturale.

Ambientato in una Londra lacerata dalla violenza e dalle guerre di sette nazionalistiche, I figli degli uomini - Children of Men segue il disilluso burocrate Theo (Clive Owen) che diventa l'improbabile difensore della sopravvivenza della Terra. Quando l'ultima speranza del pianeta viene minacciata, questo riluttante attivista è costretto ad affrontare i suoi demoni e a difendere la Terra da pericoli insormontabile.

Addolorato e tetro, violento e destabilizzante dal punto di vista emotivo, questo capolavoro del regista messicano Alfonso Cuaròn racconta di un mondo deprivato delle grida dei bambini dove scuole, asili e parchi giochi sono vuoti e cadenti monumenti di una vita che ha smesso di nascere sul pianeta, così, per caso.

Una pellicola emozionante in cui il cinema di fantascienza diventa un alibi per qualcosa di più articolato e complesso e dove il futuro è solo una convenzione come nel grande cinema SFX. Lo spettatore, infatti, non può che sentirsi nel presente, che inizia a vedere sotto una prospettiva nuova.

Il mondo raccontato da Cuaròn è deprivato del suo domani, ma - al tempo stesso - è un luogo dove possono accadere ancora i miracoli. Una ragazza nera può restare incinta e un eroe riluttante può diventare la sua guida per salvezza. "E' stata una scelta molto cosciente: volevamo che l'unica donna al mondo a potere concepire un bambino fosse nera, di estrazione umile e africana. Al tempo stesso, però, desideravamo evitare di dare alla storia una valenza religiosa come nel romanzo di P.D. James." spiega il regista "Non ci interessava di dare vita ad un film influenzato fortemente dalla religione. Al tempo stesso, però, abbiamo giocato con gli archetipi mostrando una donna incinta in un contesto di guerra e di violenza."

Non un film religioso, ma - senza dubbio - una pellicola fortemente intrisa di spiritualità. I figli degli uomini - Children of Men è un film "toccato dalla grazia". Sebbene il mondo che ci viene mostrato sia quello di oggi travestito da quello di domani, è soprattutto la serie di istanze aperte dal film a obbligare il pubblico a riflettere. L'idea di un pianeta 'condannato' perché deprivato della possibilità di generare per quanto semplice è semplicemente spaventosa. Cupo e fatto di lunghe sequenze che raccontano un mondo in guerra, il film ha come protagonista un carismatico Clive Owen nel ruolo di una sorta di un recalcitrante profeta. Un eroe riluttante che scopre come il mondo possa o - forse - debba avere ancora una speranza. Nonostante tutto e tutti. Un film sul silenzio, sull'assenza delle risate e delle grida dei bambini: questo è Children of Men che, però, è anche un film sul risveglio della speranza.

Il viaggio del protagonista e della ragazza che deve scortare verso l'appuntamento con una nave che potrebbe portarla in salvo è fortemente simbolico e apre lo spiraglio ad un cambiamento. Un percorso quasi iniziatico in cui sono le persone semplici a salvare ancora una volta il mondo. Un pianeta vecchio e lacerato dalle guerre, rappresentate da Cuaròn in tutta la loro spaventosa ferocia.

Tra bombardamenti e violenze, ecco quindi rinascere la speranza grazie al miracolo e al mistero della vita: l'unica risposta possibile al dolore e al silenzio di un'umanità destinata all'autodistruzione.

I figli degli uomini - Children of Men è quindi uno dei migliori film dell'anno e sicuramente un'altra testimonianza di un cinema fantascientifico dalla forte vocazione e - si spera - anche dal grande impatto sociale e politico. Da non perdere!