Presentato all'ultima Games Convention di Lipsia, Supreme Commander è un nuovo gioco in fase di sviluppo appartenente al genere degli RTS, che si annuncia come uno dei titoli più interessanti e di rilievo degli ultimi tempi. Il suo riferimento diretto sta in un altro titolo che ha fatto la storia degli strategici in tempo reale, definendone canoni e regole che vengono seguite tuttora; parliamo naturalmente di Total Annihilation, gioco che ha spopolato nei primi anni novanta e del quale il nuovo RTS sviluppato da Gas Powered Games e prodotto da THQ ne costituisce idealmente il seguito.

Caratteristica peculiare di Supreme Commander è la grandezza, in tutti i sensi. Lo scenario bellico che vede la lotta senza esclusione di colpi fra tre fazioni è imponente, tanto che è possibile abbandonare il concetto di semplice battaglia per parlare di vera e propria guerra totale. Il primo elemento di enormità lo si trova nelle mappe di gioco, le più grandi delle quali arrivano ad avere un'estensione nientemeno che di 6400 Km quadrati; tanto per dare un'idea, il territorio della Liguria è di circa 5400 Km quadrati... I problemi di gestione tecnica di mappe così enormi sono stati affrontati ottimizzando al massimo la tecnica di visualizzazione, mediante l'implementazione di una funzione di zoom che appare tra le più sofisticate mai realizzate. E' possibile passare dalla visione di una singola unità alla panoramica di un intero continente semplicemente usando la rotella del mouse. Il gioco inoltre consente l'utilizzo simultaneo di due monitor con zoom indipendenti, per un'esperienza di gioco ancora più coinvolgente.

Gli scontri si possono tranquillamente definire titanici. Intere armate si affrontano simultaneamente in differenti sottoscenari, di terra, di mare e di cielo, adottando tattiche diverse a seconda della morfologia del territorio e dell'entità e qualità degli eserciti nemici. All'interno delle tattiche di schieramento poi, ogni unità dispone di un certo grado di autonomia nello sfruttare i propri punti di forza e incidere così sull'andamento degli scontri. Parlare di singole unità in un contesto di eserciti può sembrare ininfluente, ma l'immensità degli scenari non ha fatto perdere di vista agli sviluppatori la parte di gestione delle risorse: soldati semplici, tank, mech, aerei, corazzate e quant'altro saranno gestibili con buona maneggevolezza, complice anche un sistema che consentirà al giocatore di individuare gli obiettivi da colpire, lasciando al sistema la gestione di come gli eserciti (esatto, non le unità o i reparti, gli interi eserciti) si muoveranno. Il tutto sempre simultaneamente.

Fra le armi da scaraventare contro il nemico c'è anche l'arma finale. Sì, proprio lei: la Bomba, l'ultimo confine da superare per un gioco di guerra. Sarà possibile lanciare missili termonucleari singoli o addirittura a batterie, con effetti semplicemente devastanti. Disintegrare armate nemiche e alterare per sempre un territorio non sarà più un ostacolo. Devastante e in un certo senso inquietante. Tutto ciò sarà reso con un aspetto grafico che sfiora l'eccellenza, in termini di effetti e di design dell'ambiente e degli eserciti.

La domanda che sorge spontanea è: in quale decennio sarà costruito un computer talmente potente da reggere tutto ciò? THQ ha pensato subito a rassicurare i giocatori, garantendo che la progettazione del gioco è tale da consentire la massima scalabilità nelle prestazioni. In teoria, pertanto, Supreme Commander dovrebbe essere in grado di girare anche su macchine già oggi considerate di fascia media. Per sapere se è vero bisognerà aspettare ancora un po' (si parla del tardo 2007), quando gli attuali computer di fascia media saranno solo un ricordo. In ogni caso è un'attesa che per gli appassionati di RTS vale tutta, ogni minuto.