a cura di Roberto Genovesi
Scrittore, sceneggiatore di fumetti, designer di videogiochi e giochi di ruolo e giornalista si dice che riesca anche a trovare il tempo, qualche volta ma non tutti i giorni, per dormire e mangiare. Ma forse sono solo leggende.
Interazioni
Tra le forme della narrativa insieme a libri, cinema, televisione e fumetti oggi c'è anche il videogioco. Un canale espressivo che sta raggiungendo una notevole complessità e maturità e che non di rado scambia bidirezionalmente ispirazione con il cinema. Roberto Genovesi, scrittore, sceneggiatore e direttore di alcune delle più vendute riviste di settore in Italia, tiene d'occhio per noi questo mondo magico e interattivo, nei suoi rapporti col nostro genere preferito.
La leggenda e il mito sono le radici dalle quali si è nutrita per secoli la letteratura Nell'ultimo numero abbiamo parlato di miti nordici e della loro naturale predisposizione all'ispirazione di storie fantasy e di corrispondenti videogiochi. I fatti hanno poi smentito la mia teoria secondo la quale difficilmente lo stesso tipo di attrazione potesse venire da miti e tradizioni provenienti da altre regioni del mondo. E' apparso infatti in questi giorni nei negozi specializzati un singolare videogioco. Invictus, questo il nome del nuovo prodotto della Interplay, può far pensare all'ennesimo gioco di strategia ispirato all'Impero Romano e dintorni ma questa volta i programmatori sono riusciti a fare qualcosa di diverso e, dunque, a sorprendere perfino il recensore incallito che è costretto a sorbirsi ogni giorno demo e promo di origine più disparata. Il gioco è di strategia è ha come obiettivo quello di costruire una civiltà in grado di assoggettare il mondo. Fin qui nulla di nuovo sotto il sole. Se non fosse per il fatto che ad aiutare il giocatore non sono altro che le figure mitiche delle leggende greche. Da Ercole ad Achille, da Elettra a Giove. Può sembrare uno specchietto per le allodole ma nel test ho visto che l'interazione con i npg è fondamentale per il raggiungimento dell'obiettivo finale che è poi quello della conquista del monte Olimpo e della gloria. Gli eroi leggendari a disposizione sono dieci e quattro contemporaneamente possono essere evocati e spediti a combattere. Orione può evocare la magia della pioggia delle frecce così come Ercole è in grado di provocare terribili terremoti e Cadmo di resuscitare i morti per farne schiere di guerrieri al servizio del giocatore.
Interplay:
www.interplay.com
Invictus:
http://www.interplay.com/invictus/
Dal punto di vista tecnico le ambientazioni in 3D con vista isometrica dall'alto non sono una novità (mi riferisco a Ultima e a Diablo solo per fare un paio di esempi recenti) ma risultano ancora una volta efficaci per la struttura del gioco in questione. L'interfaccia utente è piuttosto lineare e comprensibile anche se non originalissima e l'opzione del tempo reale conferisce all'atmosfera un elemento in più. Mi sarei aspettato qualcosa di meglio dal punto di vista grafico visti i tempi ma evidentemente i programmatori hanno preferito privilegiare la velocità di gioco al sense of wonder del prodotto che, tuttavia, per le premesse già fatte si propone in modo sufficientemente originale. Non è una copia di Settler né di Caesar e nemmeno di Faraon anche se l'ispirazione è evidente per qualche elemento di fondo ma la bilancia pesa più sul versante bellico che è privilegiato rispetto a tutte le altre sfumature del gioco. Invictus viene classificato come un gioco di ruolo ma è più corretto parlare di un gioco di strategia bellica composto da una serie di missioni a difficoltà crescente. Strano che un prodotto ispirato ai miti greci sia nato in America. Una perplessità che sorge spontanea solo in un primo momento. Giocando si nota come la consueta superficialità degli statunitensi sia riuscita a semplificare figure anche complesse come quelle narrate dagli antichi poeti del Mediterraneo. Ma trattandosi solo di un gioco non possiamo chiedere di più nonostante il fatto che va ammesso come il game designer sia riuscito ad infilare nella trama del sistema proprio tutti i personaggi di primo e secondo piano dei grandi poemi.
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