Il ragazzo cede e sblocca la serratura. Il padre entra e scorge le piume sparse sul pavimento.- Oh, figlio mio! - geme. - Ti sei strappato dalla schiena le ali da angelo per rifiutare il triste destino da mutante che ti separerà inesorabilmente dai tuoi cari e da tutta la tua razza?Il ragazzo scuote la testa. - No, è che queste piume del cazzo cadono da sole e non riesco a rimetterle a posto. Del resto, tutta questa scena è attaccata con lo sputo: hanno preso un personaggio complesso e profondo come l’Angelo, con tutte le problematiche filosofiche, estetiche e religiose connesse, e lo sprecano in uno stacchetto di trenta secondi scarsi! Che pena!

Il padre fa per ribattere, ma le cesoie del montatore di questa boiata di film calano inesorabili. Stacco. Ennesima ripresa panoramica delle lussureggianti foreste di aceri del nord-ovest canadese (la Pro-Loco di Vancouver ringrazia). Wolverine, seguendo le tracce di Fenice, scopre il rifugio supersegreto dei mutanti cattivi. Qui si batte contro un tipaccio dai poteri non ben definiti (sembra capace di trarsi dal naso caccole appuntite che poi lancia a mo’ di pugnali), ma non riesce ad avvicinarsi a Fenice, perché Magneto lo becca e lo rispedisce al mittente dopo averlo doverosamente gonfiato di mazzate.

Rientrato dolorante alla scuola di Xavier (Col jet invisibile? Col teletrasporto? Autostop?), Wolverine ci trova Henry McCoy intento ad arricciarsi i bigodini sui peli del petto.

- Ho sentito parlare di te, Logan - lo saluta il gigante blu. - Dicono che sei una bestia.

- Senti chi parla - replica Wolverine, in una gag talmente ributtante che perfino il peggior Pippo Franco avrebbe sdegnato.

- Presto! - taglia corto McCoy. - Dobbiamo radunare tutti gli X-man, infilarci le X-tute, prendere lo X-jet e schizzare ad Alcatraz, dove Magneto sta per attaccare!

- E tu come lo sai?

- L’ha confessato Mystica per vendicarsi di essere stata abbandonata. Del resto, le fiamme dell’Inferno non bruciano quanto l’odio di una donna respinta.

- Vero. E quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare (John Belushi).

- E poi vincere non è sufficiente: tutti gli altri devono perdere (Gore Vidal).

- È facile fare i froci col culo degli altri (Stefano Ricucci).

Stacco su queste strabilianti perle di saggezza. L’azione si sposta sulla baia di S.Francisco.

- Quell’isola è il nostro obiettivo - indica Magneto.

- Il motoscafo è pronto, capo.

- Motoscafo? No, soffro il mal di mare. Meglio prendere il ponte.

- Quale ponte?

- Quel ponte! - chiarisce Magneto, sradicando il Golden Gate e facendolo piombare a congiungere l’isola di Alcatraz con la terraferma.

I mutanti cattivi esultano. Alcuni telefonano al Ministero delle Infrastrutture italiano, comunicando di aver scoperto il modo di gran lunga più verosimile con cui si potrà mai realizzare il ponte sullo Stretto di Messina.