Joseph Jacobson del MIT ha sviluppato un'applicazione costituita da piccoli robot in grado di assemblarsi secondo regole preimpostate; così, sono state approntate due squadre di mini-robot, la gialla e la verde, in cui ogni componente ha caratteristiche tali che si possono intersecare soltanto con altre ben determinate. In questo modo si costruisce una sequenza concettualmente assai simile al DNA, in grado anche di imparare da eventuali errori di accoppiamento.

La notizia è un qualcosa di davvero stupefacente, che va ben al di là del fatto semplice e crudo: si sta approntando un meccanismo tale che è davvero simile alla costituzione di un organismo vivente senziente, di dimensioni assai piccole; l'era della nanotecnologia irrompe e comincia a definire il prossimo presente, dopo che l'attuale è stato delineato dalla robotica e dall'informatizzazione.