Questo approccio così insolito ed originale, si potrebbe tranquillamente dire d'Autore, causò le maggiori difficoltà una volta ultimata la lavorazione. La Universal rifiutò di distribuire il film così com'era, ritenendolo troppo poco commerciale. Non sapevano bene che tipo di film avevano tra le mani, ne come pubblicizzarlo. Il montaggio approntato dal regista fu rigettato e iniziò allora un lungo e penoso scontro tra il regista e Sid Sheinberg, allora presidente della MCA Inc., compagnia madre della Universal. Gilliam dal canto suo se ne stava a Londra e sosteneva di aver realizzato il film che era stato concordato, dunque di non voler cambiare niente per non stravolgere l'intero progetto, ma i vertici della compagnia cinematografica potevano far leva su una causa contrattuale che richiedeva che la durata del film non superasse le 2 ore e 5 minuti. Si voleva quindi che il film fosse ridotto da 142 minuti (tanto durava il montaggio originale) a 97 e soprattutto che avesse un lieto fine. A seguito di questa diatriba interna la scelta della data d'uscita negli USA rimase incerta e la pellicola finì nel limbo dei film in attesa di distribuzione. Nel febbraio del 1985 intanto Brazil usciva in Francia e nel Regno Unito, con un'ottima accoglienza da parte della critica. Ma Sheinberg dichiarò che nessun ammontare di lodi da parte della critica gli avrebbe fatto cambiare strada: il film andava cambiato.
















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