1984 di George Orwell è l'emblema della distopia per eccellenza, con il solo problema che pur essendo stato pubblicato nel 1949 come ultimo romanzo completato dall'autore prima della sua scomparsa, più il tempo passava più la distopia finiva con l'assomigliare fin troppo alla realtà.

Ora, sta per prendere vita sul piccolo schermo, ma in una versione diversa da quella che vi aspettate.

Le origini

Il romanzo immagina un mondo perennemente in guerra, con l'onnipresente sorveglianza del governo, negazionismo storico e propaganda, senza contare la repressione del comportamento delle persone. Nel 1984 la Terra è divisa in tre grandi superpotenze impegnate in una guerra infinita. Nella provincia di Oceania chiamata Pista Uno, l'ex Inghilterra, hanno sede i vari ministeri, che hanno un solo scopo: controllare costantemente la vita degli abitanti attraverso dei teleschermi forniti di telecamera che oltre a trasmettere propaganda, controllano minuziosamente la vita delle persone. A tutto questo si aggiunge la psicopolizia che ha la missione di fermare ogni forma di pensiero che non segua le regole del partito. La storia ruota intorno a Winston Smith, impiegato del partito incaricato di correggere i libri di storia e gli articoli di giornale per far sembrare che il partito abbia sempre avuto ragione. In realtà Winton nasconde pensieri contrari ai condizionamenti del regime, che raccoglie in un diario. Il suo incontro con Julia, che segretamente condivide il suo punto di vista, li porterà in una terribile discesa all'inferno.

Le trasposizioni

Il romanzo ha avuto due trasposizioni cinematografiche, Nel 2000 non sorge il sole (titolo originale 1984, del 1956) e Orwell 1984 (Nineteen Eighty-Four) uscito nel vero 1984 rispettando i mesi e le ambientazioni del romanzo e John Hurt e Richard Burton come protagonisti ma, come saprete non si contano le storie che hanno preso fortemente spunto dal romanzo, da Brazil (1985) di Terry Gilliam fino a V per Vendetta, che se pur basato sul fumetto di Alan Moore, prende molto spunto dal romanzo di Orwell. Esistono anche tre versioni televisive, rispettivamente del 1953, 1954 e 1965 senza contare gli adattamenti teatrali ed è qui che entra in scena la miniserie.

2013

Foto di Julieta Cervantes da The Hollywood Reporter.
Foto di Julieta Cervantes da The Hollywood Reporter.

È l'anno in cui è arrivata a teatro in Inghilterra e poi in Australia e Stati Uniti la particolare versione del duo Robert Icke e Duncan MacMillan, definita come un incubo fascista con scene di tortura così estreme da aver portato alcuni spettatori a svenire e vomitare, inclusa l'attrice Jennifer Lawrence.

La loro versione è composta da un palco non lineare, luci stroboscopiche e suoni di martelli pneumatici.

La miniserie

Prodotta dalla casa di produzione indipendente Wiip (Dickinson), sarà realizzata in cinque episodi e seguita personalmente dai due autori teatrali anche se per ora manca uno showrunner ufficiale, i quali hanno dichiarato che si tratterà di una versione coraggiosa, adattata ai tempi moderni e a un mondo che ha sviluppato una dipendenza dalla disinformazione e dalla falsa realtà.

Icke e MacMillan hanno dichiarato a Deadline Hollywood che mentre il nostro mondo perde la presa con la democrazia e il governo in un'era divisa fra fake news, sorveglianza e vera decadenza, la necessità di 1984 è innegabile:

Il piccolo schermo sembra la sede naturale per una storia in cui la gente crede di più al proprio televisore che non al mondo fuori dalla finestra. 

Non esiste ancora un canale ufficiale sul quale vedremo la miniserie e se sarà estrema come la versione teatrale, non ci saranno molte scelte, vi terremo al corrente sulla miniserie che ormai rappresenta la nostra realtà così com'è.