Un razzo della serie Ariane. Nell'estremità superiore, oltre al carico principale, porterà Keo.
Un razzo della serie Ariane. Nell'estremità superiore, oltre al carico principale, porterà Keo.
Abbiamo visto perché. Abbiamo visto come. Ma non abbiamo ancora visto cosa... Quale sarà il bagaglio di Keo? Che cosa, nella concezione di Jean-Marc Philippe, un oggetto come Keo dovrebbe portare con sé in un viaggio di 50.000 anni? Che cosa, rispetto agli intenti dichiarati dal suo ideatore, vale la pena caricare a bordo? Ebbene, Keo sarà innanzitutto un piccolo modello della Terra del 2003. Una volta che i suoi scudi saranno consumati dal calore dell'attrito atmosferico, quello che resterà sarà una sfera in titanio con incisa l'immagine della Terra com'è oggi, con i profili continentali e i mari che, con il passare dei millenni, avranno presumibilmente subito delle variazioni non trascurabili. Questo servirà a informare coloro che eventualmente troveranno Keo, che il manufatto proviene dal passato della Terra ed è destinato a essa. All'interno, poi, è previsto che Keo contenga una piastra di vetro con incisi ritratti di uomini, donne e bambini in una sorta di mosaico in grado di mostrare l'odierna diversità dei gruppi etnici, diversità che forse tra molte migliaia di anni sarà stata uniformata. Nella stessa piastra sarà anche incisa una sequenza di DNA di Homo Sapiens Sapiens, quasi a mostrare a discendenti che, nel corso delle migliaia di secoli potrebbero aver fatto un pesante uso dell'ingegneria genetica, com'era l'uomo "al naturale". Dentro Keo sarà inserito anche un diamante con quattro inclusioni fatte di altrettante piccole sfere d'oro che conterranno rispettivamente una goccia d'acqua dell'oceano, un pizzico di terreno fertile, un campione dell'aria che respiriamo e una goccia di sangue umano, scelta a caso tra i differenti gruppi umani a simboleggiare la nostra comune impronta genetica. Una seconda piastra su cui saranno incise le posizioni dei pianeti del Sistema Solare al momento del lancio di Keo, permetterà agli eventuali scopritori della capsula, se dotati di sufficienti strumenti scientifici, di risalire alla data del lancio. Infine ci saranno diversi dischi DVD, provvisti di uno schema che dovrebbe consentire di costruire un "vecchio" lettore. Alcuni costituiranno una sorta di moderna Biblioteca di Alessandria, con un compendio delle nostre conoscenze: da un catalogo di flora e fauna, a esempi artistici, ai testi fondamentali delle religioni terrestri, a opere letterarie, il tutto mostrato con testi, immagini, filmati e suoni. Gli altri rappresenteranno invece il carico più prezioso: i messaggi che uomini e donne di tutto il mondo del 21° secolo avranno voluto inviare ai loro lontani discendenti.

Per Jean-Marc Philippe è questo il vero cuore di Keo: una serie di DVD contenenti messaggi da tutti coloro che vorranno mandarli. Senza censure, ciascuno nella propria lingua, chiunque può infatti inserire un messaggio a proprio piacimento (unica condizione che non sia più lungo di 6000 caratteri) su qualsiasi argomento, sulla propria vita, le proprie aspirazioni, i propri conflitti, i propri sogni di abitante della Terra del 2003. Per fare ciò, sul sito ufficiale del progetto ( www.keo.org) è già attivo da molti mesi il servizio per la memorizzazione dei messaggi. Tutti i testi ricevuti via Internet o via posta all'indirizzo: Programme KEO, BP 100, 75262 Paris Cedex 06 (France), saranno inseriti nel database digitale che sarà a bordo della capsula. Inoltre, tutti i messaggi sono condivisi in forma anonima in rete, dove c'è quindi la possibilità di leggerli. Secondo Philippe, condividere i nostri dubbi, le nostre preoccupazioni e le nostre aspettative, ci potrebbe portare a un nuovo desiderio di scoperta e di interazione con altre persone, altri popoli e altre etnie, per meditare collettivamente sul nostro futuro e riflettere sulle grandi responsabilità che abbiamo oggi, non solo nei confronti dei nostri lontanissimi discendenti, quelli che (forse) troveranno Keo e il suo carico di ricordi, ma anche (e soprattutto) dei nostri figli, ai quali dovremmo cercare di lasciare un mondo migliore.