Nota dell'Autore per i lettori di Delos

Nel gennaio 1997 concordai la direzione della Gazzetta del Mezzogiorno una mia rubrica settimanale che illustrasse - a un pubblico di lettori eterogeneo e verosimilmente poco familiarizzato con la narrativa di fantascienza - brevi scene di "vita quotidiana del futuro". Sono trascorsi quasi cinque anni, la rubrica è tuttora presente. Credo sia una iniziativa un po' unica nel panorama giornalistico nazionale; e per quanto mi riguarda più da vicino, cioè come scrittore, si tratta di un'esperienza che reputo interessante per più d'un motivo.

Anzitutto, ho sempre pensato che sarebbe stato bello provare a scrivere una fantascienza "calata nel quotidiano", cioè nella vita di tutti noi: un mio personale "pallino" che si sposa con un'altra mia antica idea, cioè che occorrerebbe saper trovare (immaginare) il fantastico anche nei piccoli risvolti d'ogni giorno. Accadde... domani me lo consente, giacché in essa rielaboro in chiave fantasiosa eventi comuni, o possibili; e mi piace farlo senza dover ricorrere a eroi o personaggi particolari, o a trame spettacolari, tutt'altro: se esiste una scrittura minimalista anche nella fantascienza, ebbene, io ho cercato di seguirla. (Ciò che non credo siano "minimalisti" però sono i temi trattati, e anche questo per me è importante, anzi fondamentale).

In definitiva, i miei non sono "racconti" nel senso corrente del termine, nè potrebbero esserlo (cioè storie che abbiano un avvio, uno sviluppo, una scena catartica, un capovolgimento-sorpresa finale). Sia perché la "vita quotidiana" non ha una struttura simile, sia perché non me lo consentirebbe la brevità obbligata dei testi; sia infine perché il mio interesse è altro. Infatti, ogni volta il mio intento è offrire al lettore, semplicemente, una "situazione". Un flash, una diapositiva, una farfalla immobilizzata con lo spillo dell'entomologo, una finestra sul futuro. Una "fattografia" (la fotografia d'un fatto), per usare un neologismo-boutadedello scrittore Giorgio Saponaro. Nient'altro. Insomma prospettare un nuovo problema, portare una riflessione, visualizzare una immagine inedita, in rapporto alle nuove tecnologie e al loro impatto su società e individuo; augurandomi di farlo tramite una prosa leggibile per tutti e in modo non scontato. Certo, la fantascienza non è solo questa, né è l'unica che mi piaccia leggere e scrivere. Ovvio.

Imporsi di creare racconti sf di una pagina, che abbiano un senso compiuto, è a mio avviso una notevole "scuola": di scrittura, ma anche - per certi versi - di umiltà. Indubbiamente il lettore di fantascienza "vaccinato" ritroverà nelle mie paginette eventi o temi già a lui noti; il che è inevitabile. Spero che ne sia "personale" la trattazione.

Mi piace - mi è sempre piaciuto - parlare di fantascienza ai "non addetti ai lavori"; è sempre stata un'altra mia "fissa". Non solo mia, comunque: qui a Bari, anzi in Puglia, sono in buona compagnia. Il gruppo in cui mi ritrovo ha sempre lavorato anche in questo senso, cercando di raggiungere il pubblico attraverso la pagina scritta ma anche con altri media, dalla radio al teatro allo sceneggiato radiofonico alle conferenze alle mostre-mercato e così via.

Nel volume Accadde... domani. Storie vissute del futuro prossimo ho pertanto raccolto, dopo opportuna revisione, una parte rappresentativa del materiale apparso sulla Gazzetta. Ho selezionato circa ottanta mini-racconti, ordinandoli tematicamente in sezioni: "Le città e le case", "Scene di vita quotidiana", "Il sesso, l'amore", "Nuovi e antichi lavori", "L'ambiente", "Mutazioni e techno-leggende", "Cyberstregonerie", "Migrazioni, guerre", "Altri mondi", eccetera. Ho inoltre integrato questi mini-racconti apparsi sulla Gazzetta, con altre storie più lunghe - ma sulla identica linea - pubblicate sul trimestrale di ecologia Villaggio Globale (che ha anche la versione online, www.vglobale.it). Il volume che ne risulta è completato da una breve sezione finale contenente alcuni articoli (non narrativa, quindi), ripresi dalla Gazzetta, nei quali tratto in modo divulgativo ed esteso temi emersi nei racconti.

L' insieme potrebbe far pensare a una eccessiva frammentarietà, ma io credo che situazioni ambienti e personaggi (gente alla ricerca del mitico "nuovo lavoro", ecologisti, astronauti, contrabbandieri, guerre, mutazioni genetiche, cyborg, prostitute, mistici, spericolati, megalunapark, leggende spaziali e fanta-metropolitane, etc.), concorrano a formare una sorta di mosaico, un affresco sul futuro dotato di una sua coerenza interna. Se Accadde... domani non è un romanzo, può forse rientrare nella categoria dei "falsi romanzi", libri di storie unite da un fil rouge sotterraneo. Ma non m'importa. Sarei lieto se l'opera realizzasse la mia sola aspirazione: intrattenere il lettore in modo gradevole e non banale.