La saga di Batman inizia di nuovo, sorprendendo lo spettatore con una pellicola inattesa e innovativa, da cui si rimane travolti e sorpresi. Un vero e proprio ‘classico istantaneo, un capolavoro assoluto e – attualmente – imbattibile che ridefinisce giustamente un genere. Il miglior film mai realizzato per quello che riguarda i supereroi e che – in un colpo solo – supera artisticamente il livello di ottime pellicole come Spiderman o come i Batman diretti oramai quasi venti anni fa da Tim Burton. Uno dei migliori film mai realizzati nella storia del cinema.
Una pellicola dark dalle influenze fortemente noir in cui il fumetto creato da Bob Kane viene riportato alle sue radici da Frank Miller. Anche e, forse, soprattutto con Batman Begins il regista di Memento e Insomnia Christopher Nolan sorprende lo spettatore, conducendolo nei meandri della psicologia di Bruce Wayne che – da timido bambino – diventerà un giorno l’eroe conosciuto con il soprannome del cavaliere oscuro.
Più dei film di Tim Burton, Nolan insiste sull’elemento drammatico dell’azione. Non abbiamo cattivi colorati e sopra le righe, così come l'aspetto più fumettistico dell’azione è alterato in cambio di qualcosa di nuovo e sorprendente: l’infanzia del guerriero che dopo la morte dei suoi genitori parte per fronteggiare il proprio senso di colpa e l'inestinguibile passione per la vendetta. Thomas Hobbes, il famoso filosofo dell’Inghilterra del sedicesimo secolo, guardando indietro al suo lavoro aveva detto: “L’unica passione della mia vita è stata la paura.” Anche questo Bruce Wayne, per diventare Batman necessita l’identificazione con le proprie angosce e inquietudini. Se dovessimo sintetizzare al massimo grado questa pellicola diremmo che tutto il film è una sorta di educazione spirituale e fisica. Una storia di 'formazione' dal messaggio positivo in cui assistiamo progressivamente alla trasformazione di un uomo in un eroe.Sin da subito vediamo il piccolo Bruce spaventarsi per dei pipistrelli. Ebbene, Batman Begins è l’esercizio che un uomo solo fa delle proprie pulsioni per diventare qualcun altro. Non un giustiziere o un vigilante, bensì un difensore. Come suo padre prima di lui, sebbene quest’ultimo avesse scelto altre armi per fermare l’esplosione di criminalità e povertà. Interpretato da un cast fenomenale che offre una serie di interpretazioni memorabili e qualitativamente eccellenti, Batman Begins travolge lo spettatore con una serie di effetti speciali grandiosi e spettacolari, tutti rivolti a celebrare degnamente la grandezza del personaggio.
Non mancano gli elementi di novità come quello più rilevante di tutti ovvero l’allenamento di Bruce Wayne in Asia per diventare il membro di una setta segreta e la spiegazione di come il miliardario metterà insieme tutti i pezzi della sua nuova vita. Dialoghi brillanti, ironia, una chiave vagamente sexy ed intrigante caratterizzano la storia dove Christian Bale riesce a imporre una nuova fisicità al personaggio. Sotto la nuova (e straordinaria) tuta di Batman, Bale riesce a offrire il senso di due personalità differenti, arrivando ad un finale in cui viene pronunciata una battuta chiave e geniale da parte della sua amica di sempre interpretata da Katie Holmes. Rachel, il procuratore distrettuale, figlia di uno dei giardinieri di casa Wayne, toccando il volto di Bruce rileva come sia questa la vera maschera di Batman e non quell’altra dalle orecchie a punta. Un'interpretazione geniale dello spirito del personaggio e - in un certo senso - la trasformazione dell'essere umano in un simbolo.
Innovativo dal punto di vista registico, trascinante ed irresistibile sul piano narrativo, Batman Begins non è il migliore film della serie dedicata all’uomo pipistrello, bensì qualcosa di nuovo, non paragonabile al passato, un capolavoro a sé stante di cui parleremo a lungo come un nuovo modello per il cinema e non solo dei supereroi.
Se, infatti, era possibile tracciare dei paragoni tra gli altri titoli indipendentemente dalla loro riuscita artistica, Batman Begins deve necessariamente finire in un altro campionato, visto un livello concettuale, registico e narrativo superiore. Se l’Academy guardasse anche a questo genere dovrebbe avere almeno sei o sette nominations tra cui, ovviamente, quella per il miglior film.
Attualmente, Batman Begins è il titolo del 2005 più meritorio del premio Oscar e sicuramente il suo autore Christopher Nolan si impone come uno dei registi più eminenti del panorama internazionale.
Un capolavoro dalla qualità superiore che segnerà profondamente l’immaginario collettivo più e meglio di tanti altri titoli indimenticabili per la sua capacità di riprendere una storia conosciuta se non addirittura abusata e inventarla totalmente daccapo enfatizzando giustamente l’idea secondo cui Batman inizia di nuovo.
E adesso non resta che aspettare con trepidazione il sequel con una certezza in più: se si sfrutta il talento di nuovi autori, c'è spazio ancora per delle belle sorprese: Batman Begins rasenta la perfezione, perché insiste sull'elemento horror e dark del personaggio senza alcuna concessione al politicamente corretto o al dovere trasformare questo progetto in un film destinato ad un certo pubblico di bambini. Tutt'altro che edulcorata, questa versione della storia di Bruce Wayne diventerà un modello per il cinema del futuro.
48 commenti
Aggiungi un commentoFletto i muscoli e sono nel vuoto!!!
Altro che cavaliere oscuro...
Quindi brodo in caso, lesso in un altro...la mia anima emiliana si risveglia...Yum, buono Batman!!
Mi sono visto per la prima volta questo film ieri, al primo passaggio su Sky; era tra l'altro il mio numero 1 tra i most wanted.
Che dire...ottimo film d'azione non esente da qualche pecca, soprattutto nella versione italiana. Forse troppo lineare nello svolgimento, un po' scolastico, della trama (d'altronde la storia è quella), i combattimenti non sono quasi mai granchè, e anche ripresi male, il doppiaggio del protagonista e della bella di turno sono discutibili. Tutto il resto funziona: ottimi i tanti attoroni, tante le idee originali e azzeccate, buono il ritmo, oltre due ore che volano, bella storia, etc… Nel complesso, però, la recensione ha preso una cantonata, siamo nei prodotti buoni, ma nulla di più; sicuramente la storia del cinema andrà avanti senza curarsi di Batman begins.
Tra gli attori, Christian Bale, a parte qualcosa che non va con la sua bocca, è un Batman azzeccato, ha il fisique ma in Equilibrium era MOLTO più grande (grandissimo?), per non parlare dei combattimenti, là geniali, qua di serie B.
La sua morosetta è carina e ben dotata fisicamente, l'ho vista solo in un altro film, anche qua non mi fa impazzire, anche se la nomination ai Razzie Awards per la peggiore attrice non protagonista è eccessiva, malgrado la scena finale sia completamente da rigirare, pessima.
I più grandi sono 3: Michael Caine, un gigante, in una parte perfetta e la migliore in quanto a come è stata scritta. Per quello che vale, meritava l'Oscar. Che è andato a George Clooney, lui neanche nominato (??). Poi Morgan Freeman, oramai capace di recitare anche solo con le sopracciglia, sempre un mito, è un talento naturale, è nato per recitare, qua dà lezioni a tutti (tranne che a Caine, of course).
Sorprendente il giovane Cillian Murphy, alla pari dei due grandi appena citati, grande quando dà qualche segno di follia (direi spaventosamente veritiero!), già notato in 28 days later.
Di Liam Neeson direi smagrito, rende bene il suo personaggio, peccato oramai per quello sguardo triste che rimane sempre sul registro di Schindler's List; Watanabe, un grande nell'Ultimo samurai, qua ha una parte che sfora nel ridicolo, sembrava un filmaccio di karate anni 70. Niente male Gary Oldman.
gliel'han data perchè sta assieme a tom cruise. sai, quelli dei razzies hanno uno spiccato "senso dell'umorismo".
comunque son d'accordo con te per quanto riguarda i combattimenti: coreografati bene, ma ripresi e soprattutto tagliati male. forse nolan aveva paura che bale non potesse rendere i movimenti in modo realistico, ma visto quello che ha fatto in "equilibrium", non credo ci sarebbero stati problemi.
Scusami, prima di dare della "cantonata" a un giornalista che si occupa di cinema in base a una tua opinione, forse devi studiare ancora un po'. Tra l'altro la tua recensione del film è una sequenza di bello-brutto-bravo senza una minima giustificazione.
Sei padronissimo di essere d'accordo o meno con il recensore, ma la "cantonata" tienitela per te. Grazie.
Secondo me allora ha preso un abbaglio, il film le è talmente piaciuto che ha usato delle iperboli che io non condivido.
Adesso me ne torno a studiare ancora un po', intanto ti riporto come hanno sintetizzato il film con un voto altri giornalisti che si occupano di cinema (dal sito di Film tv):
Fabrizio Liberti, Mauro Gervasini e Emanuela Martini: 7
Enrico Magrelli e Alberto Crespi 6
Bruno Fornara 5
ma magari si sbagliano, io sul sito imdb gli ho dato un bell'8.
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