M3gan, la bambola assassina dotata di AI protagonista circa tre anni fa di un discreto film horror, diretto da Gerard Johnstone, prodotto dalla fucina instacabile della Blumhouse, è tornata. 

Il primo film della serie, M3gan, era sostanzialmente una variazione tecnologica del filone horror della bambola assassina, come sono per esempio Chucky o Annabelle.

M3gan 2.0
M3gan 2.0

Nel film il programma di AI della bambola prendeva troppo sul serio la direttiva di proteggere da ogni pericolo  la piccola Cady (Violet McGraw), e compiva una carneficina. Gemma (Alison Williams) zia di Cady, ingegnere robotico che aveva sviluppato il progetto, riesce in qualche modo alla fine a neutralizzarla, insieme a un gruppo di amici e colleghi. Non senza che prima la bambola avesse lasciato dietro di sé una striscia di sangue con morti e feriti. Splatter e jumpscare vari condivano il tutto.

Il finale lasciava già intuire un seguito, e il successo al botteghino ha spinto quindi abbastanza velocemente a produrlo e mandarlo nelle sale. La bambina del primo film è adesso una pre-adolescente, aspettare ancora non era possibile se si voleva restare nella stessa mitologia.

Atteso al varco, tra l'opzione di replicare il primo film e quella di rimescolare le carte, per M3gan 2.0 Johnstone, qui anche sceneggiatore, sceglie la seconda strada, entrando a pieno titolo nella fantascienza d'azione.

M3gan 2.0
M3gan 2.0

Nella nuova storia c'è una nuova bambola cattiva, Amelia (Ivanna Sakhno), basata sul progetto di M3gan, ma concepita esplicitamente per uccidere. Le strade di questa inarrestabile macchina s'incroceranno non solo con quelle di Cady e sua zia, ma anche con la rediviva M3gan, che stavolta le due si troveranno come alleata, come il T800 fu alleato di Sarah e John Connor contro il T1000 in T2.

Ne viene fuori un techno-thriller a tutti gli effetti, nel quale non ci vengono risparmiati scontri e inseguimenti, abbandonando del tutto il jumpscare e con ridotte dosi di splatter. Un'ennesima versione della solita storia di umani che devono salvare il mondo dalle intelligenze artificiali ribelli, con qualche plot-twist in realtà abbastanza telefonato, ma tutto sommato godibile, condito anche di ironia e autoironia.

Un caso in cui la differenza la fa come si fanno le cose, più che le cose che vengono fatte.  

M3gan 2.0
M3gan 2.0

Se non ci si traccia le vesti gridando al capolavoro, ma ci si diverte con le battute, le citazioni cinefile e ben coreografate scene di lotta. L'unico punto critico è che forse Johnston si è fatto prendere dall'entusiamo, con un atto finale che poteva anche durare meno, facendo restare il film nell'ora e mezzo, invece di sfiorare le due ore.

In ogni caso, non c'è da dubitarne, se anche stavolta M3gan compirà la sua missione al botteghino, si profileranno all'orizzonte l'iterazione 3.0 e/o degli spinoff.