George Clooney è un po' frustrato che il suo essere un sex symbol sia elemento di distrazione rispetto alle tematiche che vengono affrontate in Solaris. Molta dell'attenzione che i media hanno riservato al film è stata infatti concentrata sul fondoschiena dell'attore, che ha rischiato di finire sotto le forbici della censura. L'organo della MPAA, Motion Picture Association of America, aveva classificato il film R-Restricted, rendendolo non visibile ai minorenni. La controversia riguardava due sequenze nelle quali Clooney appare completamente nudo, ripreso di spalle: la prima ripresa da una certa distanza e l'altra in un ambiente semibuio. La produzione ha fatto ricorso ed il divieto è stato successivamente abbassato al meno restrittivo PG-13 ma l'attore sperava che l'attenzione si accentrasse su altro. "Lo trovo curioso perché noi cerchiamo di parlare di argomenti su più ampia scala, con una storia che contiene domande sul cosmo (...) Dalla Fox hanno fatto filtrare questa storia della MPAA e di come avessimo avuto la R perché mostravo il mio di dietro, ma penso che abbiano problemi nel promuovere il film. Non sanno cosa farci." In effetti la 20th Century Fox ha anche confezionato due trailers molto diversi, uno molto concentrato sull'aspetto romantico della vicenda e l'altro in stile thriller futuristico, forse col rischio di confondere un po' i potenziali spettatori. Al contrario secondo Jason Squire, autore del libro The Movie Business Book, questo doppio binario sta a dimostrare che alla Fox "hanno cura del film e cercano di interessare due diversi tipi di pubblico."

Nel frattempo i critici cinematografici stanno pubblicando i loro pareri, come al solito piuttosto variegati. Eric Harrison sul Houston Chronicles scrive: "Come una musica ipnotica che ha improvvisi scatti, nel raro e bellissimo Solaris di Steven Soderbergh c'è un misto di raffreddamento e calore. Ti tiene sempre a distanza di un braccio anche quando ti fa cenno di avvicinarti." Ma questa peculiare caratteristica è stata da qualcun altro forse interpretata come indecisione sul tono da dare al film. Scrive Philip Wuntch sul Dallas Morning News a proposito del film: "Le sue audaci ambizioni sono sabotate dalla pomposità, la space opera di Soderbergh finisce con l'essere un'intorpidente noiosa esperienza." Michael Wilmington sul Chicago Tribune lo descrive come "un film bello e strano che lancia un insolito, accattivante incantesimo. Ma è deliberatamente anti-spettacolare per cui il pubblico che si aspetti un tipico film di fantascienza e azione, o anche un film classico, potrà finire col sentirsi alienato e confuso." Sembra insomma che Soderbergh abbia confezionato un film che, riuscito o meno che sia, si distingue per originalità, taglio e tono dai tipici prodotti di massa sfornati dalla Mecca del Cinema. Gli spettatori d'oltreoceano potranno comunque farsi una loro opinione sin da adesso (il film è risultato il sesto incasso nella giornata del Ringraziamento, 1,2 milioni di dollari), quelli italiani invece dovranno aspettare fino al 21 Marzo 2003, data annunciata per l'uscita nella nostra penisola.