Come disse Arthur C. Clarke "ogni tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla realtà"… e allora perché non avvolgere la tecnologia in una religione e chiamare "miracoli" i suoi effetti?

Questa è l'idea di base de L'alba delle tenebre, romanzo scritto da Fritz Reuter Leiber Jr. nel 1943, in piena seconda guerra mondiale.

Forse per questo non è un romanzo particolarmente ottimista, all'inizio del ventiquattresimo secolo tutta la Terra è governata da una Tecnocrazia.

Tuttavia questa non è una buona notizia, gli scienziati tengono nascosta la scienza e sono diventati sacerdoti di una religione in grado di compiere miracoli agli occhi delle masse.

La Gerarchia tiene il popolo nell'ignoranza grazie alla fede nel Grande Dio, ma cresce il malcontento ed esiste un'opposizione, che si definisce Nuova Stregoneria. 

Armon Jarles, un giovane sacerdote pieno di fede e idealismo scoprirà ben presto che quello in cui crede è un ammasso di menzogne e dovrà lottare per la libertà.

Il romanzo di Leiber appartiene al filone delle opere a sfondo politico religioso iniziate nell'era Campbell e non sfigura certo di fronte a capisaldi come Rivolta nel 2100 (If this Goes On, 1940) e Sesta colonna (Sixth Column, 1941) di Robert A. Heinlein, Un cantico per Leibowitz (A Canticle for Leibowitz, 1959) di Walter M. Miller e L'undicesimo comandamento (The Eleventh Commandment, 1962) di Lester del Rey.

Il libro

In un futuro lontano, dopo il collasso della civiltà, l’umanità è caduta nelle mani di una nuova Chiesa universale: la Gerarchia, una teocrazia totalitaria.

I suoi sacerdoti vestono come santi, parlano come profeti e compiono “miracoli” usando in segreto la tecnologia.

Nessuno deve sapere che la scienza non è morta: è stata solo celata per trasformarla in un potente strumento di controllo delle masse.

Ma quando Armon Jarles, giovane sacerdote di umili origini, scopre che i miracoli non sono altro che effetti speciali, che le preghiere sono un copione, e che dietro la facciata sacra si celano giochi politici e manipolazioni, qualcosa in lui si incrina.

In fuga, braccato dai suoi stessi confratelli, Jarles viene contattato dagli Stregoni, ribelli clandestini che si fanno passare per adoratori di Sathanas, il Diavolo.

Anche loro usano la scienza come fosse magia… ma stavolta per combattere il sistema. E scatenare una rivoluzione.

Inizia così una guerra santa high-tech, tra angeli meccanici e incantesimi tecnologici, dove la posta in gioco è la libertà del genere umano.

L'autore

Nato a Chicago nel 1910 e morto a San Francisco nel 1992, Fritz Leiber ha lasciato un segno indelebile nella sf, nella fantasy e nell'horror americani. Ha vinto il Premio Hugo con Il grande tempo (1958) ed è famoso per la serie fantasy che ha come protagonista il lontano mondo di Nehwon (il ciclo di Lankhmar o delle Spade, 1939-1988). Tra i suoi capolavori: L'alba delle tenebre (1943), Scacco al tempo (1953), Il verde millennio (1953), Le argentee teste d'uovo (1961), Novilunio (1964) e Il fantasma del Texas (1968). Da ricordare anche le antologie Cronache dallo spazio: il meglio di Fritz Leiber (1990) e Occhi d'ombra (1991).

Fritz Leiber, L'alba delle tenebre (Gather Darkness!, 1943), traduzione di Elisabetta Moreolo Svaluto, Mondadori, collana Urania Collezione 271, euro 7,90, ebook euro 5,99.