Future Fiction, la casa editrice italiana e Associazione culturale fondata da Francesco Verso, continua con convinzione la sua mission: fare scouting e promuovere autori e autrici di fantascienza da tutto il mondo, che faticano ad essere tradotti e distribuiti dalle grandi case editrici per i lettori del mercato italiano.

Fioriranno i meli su Marte è un’antologia di otto racconti presente nella collana Future Fiction, che Verso ha accuratamente selezionato passando al setaccio i migliori autori di science fiction russi, che hanno dato vita alla quarta ondata della fantascienza nell’ex URSS, o “Onda colorata”, come la definisce Vasilij Vladimirskij nella prefazione intitolata La teoria delle piccole azioni.

C’è da dire che il progetto della casa editrice romana, si sta rivelando davvero innovativo sul piano dell’offerta editoriale di “genere”, come dimostra questa ennesima pubblicazione: infatti dopo la caduta dell’impero sovietico abbiamo potuto leggere prevalentemente i classici della fantascienza russa (Zamjatin, Bogdanov, Efremov, Lem e i fratelli Strugarskij), ma sono mancate le traduzioni e pubblicazioni che hanno permesso a questa importante tradizione letteraria, valutata per anni come una valida alternativa a quella anglo-americana, di continuare il suo cammino per farsi conoscere dai lettori italiani.

Gli otto racconti che compongono l’antologia, a mio parere di ottimo livello, sono il prodotto di un’approfondita riflessione, analisi e creazione degli scenari futuri che caratterizzano la Russia contemporanea e i suoi mutamenti sociali e tecnologici. Tra le pagine create dagli scrittori russi e ucraini, si percepisce spesso anche un richiamo al proprio passato glorioso, di persone che discendono da una grande potenza planetaria. L’URSS  strutturò nel popolo russo, con tutti i suoi chiaroscuri, un’identità forte e orgogliosa del proprio posto e missione nel mondo, il cui perno è stata l’idea di “costruire un nuovo mondo” su basi collettiviste.

In Lux Aeterna di Sergey Ignatev si possono trovare tracce della corrente filosofica del cosmismo russo, e il suo ottimismo nei confronti del destino dell’umanità. Nel racconto viene infatti ripreso il tema della colonizzazione e trasformazione di Marte (il pianeta rosso per “eccellenza”) in un mondo ospitale, che consentire all’umanità di vivere in una nuova casa accogliente nei secoli futuri.

Nello splendido Dea di ferro della misericordia della scrittrice ucraina Olga Chighirinskaya, ritroviamo echi e ideali del vecchio “internazionalismo socialista”. Il racconto è ambientato in un’imponente acciaieria siberiana, di proprietà della Pironelli, una grande azienda italiana dove lavorano persone di nazionalità ed etnia eterogenea (prevalentemente russi, ucraini e asiatici) che devono imparare a comunicare per superare pregiudizi e vecchi rancori.

L’emovilla dello scrittore e ingegnere moscovita Ivan Naumov, è un racconto che tratta il tema della domotica. Korovin, il protagonista, è incaricato di progettare una casa intelligente, completamente informatizzata e abilitata, grazie ad un’evoluta IA, nell’adattarsi alla personalità e alle esigenze di chi la abita, per fornire tutti i confort in grado di soddisfare lo stile di vita del proprietario. 

Altre tematiche molto attuali legate alla robotica, all’apprendimento condizionato da sofisticati sistemi tecnologici, allo spirito ipercompetitivo che anima gli oligarchi russi odierni e alla rimozione della memoria dell’ex impero sovietico, caratterizzano gli altri racconti di Fioriranno i meli su Marte. 

Questa antologia, insieme ad altre pubblicate da Future Fiction, si inserisce perfettamente nel progetto editoriale della casa editrice, che grazie alle sue numerose pubblicazioni di scrittori e scrittrici di fantascienza da tutto il mondo, è diventata un vero e proprio osservatorio per immaginare il futuro. Un domani visto non esclusivamente come luogo di distopie e apocalissi, ma soprattutto come laboratorio per conoscere e comprendere le trasformazioni che stanno impattando sempre di più le società a vari livelli, da quello tecnologico a quello biopolitico, sociale, economico e ambientale.