È un fenomeno noto che in Italia non solo gli autori italiani vendono meno di quelli stranieri, ma addirittura gli stranieri con nome italiano, come John  Scalzi o Paolo Bacigalupi, sono penalizzati. Tanto che al famoso giallista americano David Baldacci nelle prime edizioni italiane fu appiccicato un cognome aggiuntivo, "Ford".

Delos Digital non è in effetti particolarmente attenta a queste sfumature di marketing per cui non ha chiesto al brillante autore francese Ugo Bellagamba di ribattezzarsi con un "Dubois" aggiuntivo, anzi c'è molta soddisfazione per aver portato questo autore sulle pagine digitali della collana Nuova Atlantide curata da Franco Ricciardiello. Con un racconto che prende ispirazione da una famosa canzone russa, E fioriranno i meli su Marte, 1963, musica di Vano Muradeli, testo di Evgenij Dolmatovskij.

Quando avremo meli su Marte

Quando avremo meli su Marte

Il libro

Questo racconto, che prende il titolo da una canzone sovietica degli anni Sessanta, è un’ucronia retrofuturista che racconta la conquista del pianeta rosso da parte di una Grande Russia, erede dell’URSS, unita in un’unica entità statale con l’Europa e alleata con la ComCina; forse all’origine della “divergenza” c’è la mancata vittoria di Stalin su Trockij. La trama racconta il viaggio inaugurale del colossale dirigibile Nikita Sergeevič, chiaro omaggio a Chruščëv, un’aeronave di dimensioni colossali, adatta per l’atmosfera rarefatta di Marte: tre km di lunghezza, quasi uno di circonferenza nel punto più largo, 900 milioni di litri di gas. Volerà per 1500 km tra l’Olympus Mons e l’Arsia Mons per mostrare al mondo la superiorità della tecnica sino-russa. A bordo, oltre al capitano Lehmann, all’ingegnere capo Yang Liwei e diversi ospiti, c’è una prestigiosa invitata: la famosa pianista francese Margaux Poincaré con il suo Steinway a coda. E tra i membri dell’equipaggio c’è una coppia di giovani operai, Saša e Boris, che si troveranno direttamente coinvolti in un colpo di mano ordito da terroristi provenienti dagli USA, che dopo il crollo del capitalismo nel XX secolo si sono ridotti all’ombra di se stessi. Il destino del Nikita e dei suoi passeggeri si legherà strettamente a quello degli antichi abitanti di Marte, che abbandonarono il pianeta prima ancora che la civiltà umana alzasse gli occhi al cielo, ma lasciando dietro di sé un tangibile ricordo della propria esistenza.

L'autore

Ugo Bellagamba, docente di Storia delle dottrine politiche presso l’Università Côte d’Azur a Nizza, è tra i più noti rappresentanti della fantascienza francese. Appassionato di utopia e ucronie, è stato per diversi anni direttore artistico di Utopiales, festival internazionale di SF che si tiene annualmente a Nantes, la città di Jules Verne. Suoi principali campi di ricerca sono la storia del diritto e la storia dell’utopia come fonte di rappresentazioni giuridiche; è autore di una monografia sulla cultura giuridica nelle utopie, e nel 2023 ha pubblicato un Dictionnaire utopique de la science-fiction. È autore di sei romanzi, due antologie personali e numerosi racconti e interventi saggistici. Tra i suoi testi più famosi, Diario di un poliorcete pentito è stato pubblicato in Italia nel 2015 da Future Fiction, nella traduzione di Chiara Emilia Seri. Bellagamba, che abita a Nizza, cita tra i suoi autori tutelari Robert Silverberg, Robert Heinlein e Cordwainer Smith.

Ugo Bellagamba, Quando avremo meli su Marte (Quand il y aura des pommiers sur Mars), Delos Digital, Nuova Atlantide 3, isbn: 9788825433364, ebook formato kindle (su Amazon.it) o epub (sugli altri store) con social drm (watermark) dove disponibile , Euro 1,99 iva inclusa

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