E ribadiamo "toccato il suolo marziano": parole orripilanti come "ammartaggio" qui non le leggerete mai. Erano le 10:55 ora italiano, 15:55 sulla costa orientale USA, quando è stato annunciato l'arrivo sul pianeta rosso di Perseverance, il nuovo rover che esplorerà il suolo marziano alla ricerca, tra le altre cose, di tracce di vita. L'evento è stato trasmesso in diretta via YouTube – anche se senza immagini, troppo stretta la banda per trasmettere qualcosa di diverso da dati telemetrici – permettendo agli appassionati di vivere quegli ultimi "sette minuti di terrore", tra l'entrata in atmosfera del lander, l'apertura del paracadute, il distacco del modulo di atterraggio che depositava il rover sulla superficie per poi allontanarsi. La cosa surreale è che, naturalmente, visto il gap temporale di circa una quindicina di minuti tra la Terra e Marte, mentre al JPL a Pasadena e in tutto il mondo gli appassionati stavano col fiato sospeso, “Percy” era già comodamente appollaiato sul terreno da qualche minuto.

Marte è l'unico pianeta che conosciamo popolato solo da robot. Sono cinque, al momento (anche se solo due sono "vivi"). Sei, in realtà, anche se il primo, il russo Mars-3 Prop-M, “morì” dopo neanche due minuti dall'atterraggio, nel 1971. Dal 1997 gli americani hanno depositato sul pianeta Pathfinder (attivo da luglio a settembre 1997), Spirit (attivo dal 2004 al 2010), Opportunity (attivo dal 2004 al 2019); Curiosity, arrivato nel 2012, è ancora attivo, e Perseverance ha appena cominciato il suo viaggio. A breve saranno raggiunti da Tianwen-1, un robot cinese. La missione degli Emirati Arabi, della quale alcuni giornali hanno parlato nei giorni scorsi con toni enfatici sottolineando come fosse arrivata "prima" delle missioni americana e cinese, è solo un orbiter e non sbarcherà sul pianeta.

Se i primi tre erano piccoli robottini (paragonabili come dimensioni a Numero 5 di Corto Circuito) Curiosity era già una piccola automobile del peso di quasi una tonnellata, e Perseverance è ancora più grosso. Tra le novità più importanti di Percy c'è l'obiettivo di raccogliere campioni che saranno poi prelevati e portati sulla Terra da una successiva missione, la presenza di un drone (Ingenuity) per fare rilievi in volo. In generale Perseverance è basato su Curiosity ma con miglioramenti dettati dall'esperienza (in particolare ruote molto più robuste, visti i danni riportati dal suo predecessore). 

Perseverance cercherà di capire se Marte ha ospitato vita in qualche forma, cercando tracce e cercando di capire se l'ambiente è in grado di sostenere la vita microorganica. Svolgerà anche una serie di test preparatori per le future missioni umane.

Il robot dispone anche di una telecamera a colori ad alta risoluzione che invierà (col calma, anche perché l'upload richiederà parecchio tempo) immagini spettacolari dalla superficie. Per ora ci accontentiamo dell'immaginetta in bianco e nero inviata appena dopo l'atterraggio. Ne ha scattata una sul davanti:

e una sul dietro:

ma naturalmente i marziani si sono tenuti di lato per non farsi inquadrare, come fanno sempre.

Il presidente Biden si è congratulato con la NASA è ha detto che ancora una volta è la prova che con la forza della scienza e dell'ingegnosità americana nulla è impossibile.