Un giorno un'astronave incontrerà incontrerà uno strano veicolo spaziale: un'auto rossa, elettrica e decapottabile, con un pilota fantoccio e uno stereo che suona a ripetizione canzoni di David Bowie. E uno schermo con la scritta "Don't Panic". Probabilmente l'equipaggio dell'astronave non conoscerà Douglas Adams, David Bowie e magari neppure Elon Musk, e impazzirà chiedendosi il significato di tutto ciò.

Ieri sera, forse lo avete visto in diretta, il Falcon Heavy della compagnia privata SpaceX, fondata dal padrone di Tesla Motors Elon Musk, ha eseguito il suo volo inaugurale. Il più potente razzo in attività, capace di portare in orbita carichi fino a 64 tonnellate, ho svolto il suo compito alla perfezione. I razzi ausiliari, i booster, si sono staccati quando era previsto e sono tornati a terra atterrando simultaneamente, uno vicino all'altro, con una precisione commovente.

Il terzo lanciatore si è staccato successivamente per atterrare – ma problemi al collegamento non hanno permesso di vederlo – in mezzo all'oceano.

Infine la punta del razzo si è aperta e tutti hanno visto che no, dopotutto non era uno scherzo: la Tesla rossa c'era davvero. Si staccherà dal razzo ed entrerà in una larga orbita attorno al sole che la porterà a passare periodicamente vicino a Marte, con l'autoradio che suona Space Oddity all'infinito.

Ora lo SpaceX Falcon Heavy potrà cominciare il suo lavoro quotidiano, quello di portare in orbita grossi e pesanti satelliti, in attesa che venga il suo momento di gloria quando, un giorno, potrà portare nello spazio il necessario per la prima missione umana verso Marte.

Elon Musk lo ha promesso, e ultimamente cominciamo a pensare che abbia intenzione di mantenere tutte le sue promesse, per quanto pazzesche possano apparire.