Erano molti anni che non si vedeva una tale unanimità di consensi su una convention di fantascienza. Ottima l'organizzazione del club Deep Space One, buon cibo, ospiti importanti ma anche molto simpatici, partecipanti di tutte le età e da tutte le incarnazioni della fantascienza, dai professionisti dell'editoria ai fan dei telefilm. Il segreto del successo della manifestazione è stato probabilmente il riuscire a mantenere l'equilibrio tra la convention "seria", con gli adeguati spazi agli aspetti letterari e culturali, e la convention all'americana, con banchetti di fan, ospiti televisivi, sfilate in costume e tanto divertimento. Gli stessi ospiti, compresi gli attori americani, si sono detti entusiasti: loro abituati alle convention americane dove i fan li assaltano se non vengono protetti costantemente dal servizio d'ordine, a Fiuggi si sono trovati a chiacchierare con i fan, a mescolarsi piacevolmente con gli appassionati chiacchierando del più e del meno, sempre assistiti e fatti sentire a proprio agio dalla bravissima coordinatrice e interprete Flora Staglianò. Fra i momenti migliori della convention senza dubbio gli spettacoli di Peter Williams, l'interprete di Apophis in Stargate, vivacissimo giamaicano sempre pronto allo scherzo e alla battuta; lo spettacolo di Lolita Fatjo e Max Grodénchick, che si è dimostrato un attore dalle doti straordinarie e che tra le altre cose ha inscenato un musical Ferengi interpretando da solo sia Rom che Quark con in aggiunta una gustosa imitazione di Kathryn Janeway, tradotto in tempo reale da Luigi Rosa; il discorso di Harry Harrison che ha insignito un commosso Gianfranco Viviani del titolo di membro della Science Fiction Academy; la sfilata in costume, presentata con gran brio da Stefano Petroni, che ha visto scene di vero entusiasmo all'uscita del costume da Gundam che vedete nella foto. L'anno prossimo l'Italcon sarà a San Marino, ma la Deepcon a Fiuggi si terrà lo stesso, e non c'è dubbio che moltissimi fra i partecipanti a questa edizione non mancheranno di tornare.