Lucio odorava di urina e di cacca già da più di venti anni, da quando era morta sua madre e lui aveva cominciato a dormire in strada.

Se ne stava seduto su una panchina nel parco deserto della sua città, e fissava le stelle immerse nella notte.

– Troppe – sussurrò stringendo tra le mani la sua bottiglia di vino cattivo.

Poi sentì la voce.

– Non sono di questo pianeta – disse la voce. – Non voglio spaventarti con il mio aspetto alieno, come vuoi che io sia?

– Ti voglio rosa – disse Lucio.

Di fronte a lui apparve una sfera rosa.

– Così? – chiese.

Lucio scosse la testa.

– Ti voglio umano – disse.

La palla si trasformò in un uomo dai capelli brizzolati, stile anni '60.

– Ti voglio donna – disse Lucio.

L'uomo si trasformò in una signora elegante.

– Ti voglio giovane – disse Lucio.

La signora si trasformò in una bella ragazza bruna in tailleur.

– Ti voglio bionda – disse Lucio.

I capelli della ragazza si schiarirono in un attimo.

– Ti voglio nuda – disse Lucio.

Il tailleur e i suoi indumenti intimi furono assorbiti dalla pelle rosa della ragazza.

– Ti voglio a letto – disse Lucio.

La ragazza si lasciò andare giù e sotto la sua schiena apparve un grande e morbido letto a due piazze, gonfiato da lenzuola bianche e cuscini.

– Ti voglio porca – disse Lucio che non toccava una donna da decenni.

– Porca? – chiese lei. – Forse intendevi oscena?

Lucio non le rispose, a fatica, portandosi la bottiglia, montò sul letto materializzato nel centro del parco, sotto le stelle.

– Che fai? – chiese lei.

– Mi spoglio – disse Lucio tossendo muco antico e polvere.

Poi montò sulla ragazza.

– Che fai? – chiese lei.

Lucio non rispose.

– È così che comunicate voi? – chiese la ragazza dopo un po’. – Carino!

Lucio si attaccò alla bottiglia senza dir nulla.

Poi la guardò con uno strano sguardo, spento, vuoto.

Nei suoi occhi alla ragazza sembrò di riconoscere il significato dell'universo.

– Quindi anche voi uomini conoscete il senso del tutto? – mormorò lei distesa al fianco di Lucio, carezzandolo come un'innamorata carezza il suo uomo.

– Anche voi conoscete il segreto del grande vuoto? – chiese la ragazza.

Lucio non rispose, si toccò lo stomaco, poi si rivestì a fatica.

Infine si girò verso la ragazza.

– Ti voglio panino alla mortadella – disse.

La ragazza e il letto divennero un succulento panino alla mortadella che Lucio raccolse da terra e cominciò ad addentare camminando nel parco deserto.

– E adesso? – domandò la ragazza, il panino, l'alieno, dal fondo della pancia di Lucio.

Lucio non rispose, emise un lungo rutto, triste, senza speranza, desolato, rivolto alle stelle.