Dopo i veri partigiani, ora abbiamo anche i veri appassionati di fantascienza. Ci tiene a distinguerli Donato Altomare, presidente della World SF, che ieri ha pubblicato sul sito dell’associazione un lungo post polemico nei confronti dell’Italcon e della sua gestione.
Siamo andati via da Bellaria, quest’anno, particolarmente sollevati per una ritrovata “pace”, per la composizione di una disputa, o un malessere, che andava avanti da qualche anno, da quando l’Italcon l’organizzazione della Starcon di Bellaria aveva manifestato l’intenzione di mantenere l’Italcon all’interno della propria manifestazione. Siamo riusciti a discuterne in varie tornate, il sottoscritto, Claudio Chillemi e poi Massimo Romani e Armando Corridore, responsabili rispettivamente della Starcon e dalla sua parte riservata all’Italcon. I problemi dei costi alti di ingresso, della scarsa affluenza, le vecchie differenze sul fatto che l’Italcon dovesse restare fissa o meno, sono stati affrontati con buon senso e ragionevolezza trovando delle soluzioni. Soluzioni comuni per il rilancio dell’Italcon stessa, per una migliore e più indipendente collocazione nell’ambito della Starcon, con costi di accesso molto più contenuti ed edizioni da tenersi in altre città ad anni alterni.
Tutti contenti e soddisfatti.
Non Donato Altomare, che ha pensato bene di scrivere un post velenoso togliendosi dalla scarpa tutti i sassi possibili, per rovinare quello che di buono era stato fatto, calcando la mano su tutto quello che non gli è piaciuto dell’Italcon – in gran parte già affrontato se non addirittura risolto con gli accordi di cui sopra.
La cosa più grave è che lo ha fatto sul sito della World SF, in veste ufficiale da presidente della World SF, senza averne discusso con gli altri membri del direttivo, e con toni decisamente sopra le righe.
La purezza della razza
Il mondo degli appassioni della fantascienza scritta ormai è ridotto a quattro gatti. Andare per la strada dell’esclusione e della divisione porta solo ad altre divisioni: i gatti resteranno due e poi uno, e a quel punto sarà necessario l’uso della chirurgia.
Secondo Altomare i fan di Star Trek, Star Wars o Doctor Who non sono veri appassionati di fantascienza. Lo afferma tra l'altro con toni sprezzanti e offensivi. Le affermazioni che Star Trek non sia fantascienza o che i fan di queste serie non siano appassionati di fantascienza non hanno ovviamente alcuna consistenza, ma anche se si volesse ammettere una discussione sul tema è grave il tono, usato per di più non su un blog personale, ma sul sito della World SF e firmando col titolo di presidente della stessa.
Il vero problema della Starcon
Il problema dell’Italconche preme ad Altomare non è questo, ovviamente. Il problema è che i fan delle serie tv, almeno all’interno della Starcon, non mostrano alcun interesse verso le proposte dell’Italcon, che si occupa principalmente di fantascienza scritta. I motivi sono diversi e sarebbe interessante sviscerarli e affrontarli, e magari trovare qualche soluzione. La fusione delle due convention porta quindi, secondo Altomare, a costi più elevati e a sacrifici nell'uso degli spazi.
Questi problemi però sono già stati affrontati e una soluzione è stata proposta: nei prossimi cinque anni due edizioni saranno ospitate all'interno di convention del tutto "librarie", a Milano nel 2018 e a San Marino nel 2020; e le edizioni di Bellaria, nel 2017, 2019 e 2021 saranno separate dalla multiconvention, in una struttura a sé e con costi di entrata contenuti. Se il problema è alle spalle, quindi, a cosa serve aprire polemiche ora?
In linea generale a me una cosa sembra evidente: il problema non è escludere persone dall’Italcon, il problema è farcene entrare più possibile. Stranimondi, che è una convention dedicata solo ai libri, non è neppure lontanamente riservata ai “veri appassionati di fantascienza”. Si parla di fantascienza, fantasy, fantastico di ogni genere. E se qualcuno non è appassionato ma solo interessato è il benvenuto.
Perché l’obiettivo deve essere l’inclusione, non l’esclusione, se vogliamo una convention di fantascienza che promuova la fantascienza, se vogliamo premi che siano prestigiosi e rappresentativi e non circuiti chiusi autoreferenziali.
E il presidente di un’associazione come la World SF, che ha come obiettivo statutario quello di promuovere la fantascienza, dovrebbe saperlo. Dovrebbe trovare ogni appiglio possibile per parlare di fantascienza, a chiunque. Non dissertare su chi è un vero fan e chi no.
Infine, la faccenda del Premio Italia
Infine, c’è la faccenda del Premio Italia.
E qui purtroppo devo lasciare il terreno della riflessione generale e rispondere a una inutile polemica, cosa che in tutta onestà odio. E odio esserci trascinato dentro, ma purtroppo una risposta è dovuta.
La cura del Premio Italia è affidata alla World SF, ma nello specifico me ne occupo io da circa quindici anni, fino ad alcuni anni fa insieme a Ernesto Vegetti, dalla scomparsa di Ernesto da solo o con la collaborazione per alcune verifiche di Salvatore Proietti.
Il sistema di voto del Premio Italia funziona attraverso un’applicazione web scritta dal sottoscritto e utilizzata dal 2004. Trattandosi di un software sul quale solo io posso mettere le mani, a ogni voto il sistema manda una mail col voto stesso anche alla segreteria della World SF, così che, in caso di contestazioni, sia possibile effettuare una verifica.
Contestazioni ce ne sono state, non sul calcolo dei voti ma sul fatto che il direttivo della World SF facesse "campagna elettorale", con il teorico vantaggio di conoscere l'andamento della votazione in corso.
La mia proposta quindi, anche per mettere al riparo la World SF da possibili critiche, è stata di rendere il voto del tutto cieco. Nessuno, neppure il sottoscritto, potrà sapere nulla fino al termine delle votazioni, né vedere i voti dei singoli votanti, che resteranno quindi privati. La garanzia verrà ottenuta in modo diverso, inviando per esempio le schede voto a una casella email sigillata.
Altomare nel suo post critica questa decisione, tardivamente visto che era presente quanto è stata presa. Afferma che viene a mancare il controllo da parte della World SF, quando è stato specificato chiaramente che il sistema di controllo ovviamente continuerà a esserci; semplicemente sarà utilizzabile solo dopo il termine della votazione.
Altomare conclude dicendo che il premio Italia è gestito dalla World SF e “altri” invece decidono cosa la World SF debba fare. Ma questi “altri” è l’Assemblea dell’Italcon, che è la proprietaria del premio e l’unica autorizzata a modificarne il regolamento, e che la proposta di modifica sia stata fatta da me, in veste di responsabile del premio Italia nominato dalla World SF stessa.
A questo punto, minaccia Altomare, se questa modifica sarà attuata si vedrebbe costretto a rassegnare le dimissioni da presidente della World SF.
La persona che nella pratica deve attuare questa modifica sono io, quindi temo di dover essere io a rispondere a questa minaccia. E la mia risposta non può essere altro che questa: la modifica sarà attuata perché così è stato deciso dall’Italcon.
A questo punto Altomare può trarne le sue conseguenze. può togliere la cura del premio a chi se ne occupa dall’inizio del secolo e affidarla a qualche suo fiduciario e fare come vuole lui, a scapito delle decisioni dell’Italcon. Anche se è facile prevedere che la cosa avrebbe conseguenze.
Oppure può rimuovere il suo post, scusarsi con i soci della World SF per il vulnus nell'autorevolezza dell'associazione che ha causato e impegnarsi a comunicare in modo più consono al presidente dell'associazione dei professionisti della fantascienza.
Nota. Questo articolo è stato rivisto per smussarne i toni polemici. I punti del discoso rimangono gli stessi.
18 commenti
Aggiungi un commentoTroppo divertente
Quoto.
Non vorrei che ci fosse stato anche un errore di comunicazione e quello che voleva dire il sig. Altomare era che chi segue solo ed esclusivamente Star Wars o Star Trek non può essere considerato un vero appassionato di fantascienza. E sinceramente non posso dargli torto.
Discorso diverso per chi segue anime e manga. E' talmente variegata la produzione giapponese che è difficile dire che che comprende vari rami della fantascienza e quindi rientra nei gusti personali.
Essere appassionati fantascienza non comporta l'obbligo di frequentare convegni o presentazioni. Io spesso non leggo nemmeno le prefazioni.
Piuttosto mi piacerebbe vedere più libri in libreria e non dover rovistare in mezzo al fantasy.
Palomino.
Non non intendeva quello: intendeva proprio dire che Star Trek e Star Wars sono fantasy (fantastico, ho usato il termine fantasy in senso ampio) e non fantascienza.
Perche' , intende, i serial di cui sopra riportano le medesime situazioni come scenario e non le innovano come strumenti portanti della narrazione "La fantascienza...è un eterno movimento intellettuale... a differenza della staticità di questi miti che cominciano ad annoiare. No, un appassionato di Star Trek o Star Wars o delle storie rosa camuffate con i denti aguzzi o dei fumetti giapponesi… NON è un appassionato vero di fantascienza".
Dopo ha aggiunto la questione del tifo da stadio.
Il problema e' che io apprezzo molto Altomare come scrittore, poliedrico, appassionato e divertente, pero' non capisco il senso di queste polemiche.
E' certamente vero che esistono vagonate di fantascienza che si limitano a riprodurre situazioni, idee e contesti sviluppati altrove: in narrativa, in televisione, al cinema, nei fumetti.
Il nucleo delle polemiche su cosa e' fantascienza e cosa no si sviluppa proprio a partire da questo concetto.
Ma attenzione: primo non e' polemica esclusiva al mondo della televisione (ed anzi la polemica nasceva eoni fa proprio a proposito della space opera scritta, secondo alcuni mera forma di western spaziale); secondo Star Trek e Star Wars, che ovviamente possono non piacere per mille ragioni, non si riducono ad un unica serie, storia, ripetizione di eventi (c'e' talmente tanta carne al fuoco che, apprezzamento personale a parte, il "problema" evidenziato da Altomare si puo' trovare come no a seconda delle serie, stagioni, film ecc) e decisamente non esauriscono la proposta televisiva di fantascienza (e parrebbe , Altomare, con SW e ST sottointendere la gran parte della produzione televisiva e cinematografica, utilizzandoli come esempi); infine il riferimento alla produzione giapponese e' troppo vago per prenderlo in considerazione, vista l' enormita' di quanto immaginato, scritto e disegnato dalle parti del sol levante (profondi innovatori su diversi argomenti fortemente fantascientifici).
Queste sono polemiche tra gli addetti ai lavori che dal nostro punto di vista sono difficili da interpretare: ci sono troppi riferimenti diretti ed indiretti a vicende che noi non viviamo e non conosciamo per comprendere le ragioni che portano a talune prese di posizione ed affermazioni.
E qualche ragione pratica: posso anche capire che dal punto di vista dell' organizzazione di una convention (o di piu', di un' associazione) mettere assieme fan che cercano espressioni cosi' diverse e distanti dello stesso genere possa mettere in crisi ed acuire le differenze e creare un senso di divisione.
Insomma non ho difficolta' a comprendere come ci si possa "non riconoscere" in diverse abitudini, riferimenti, stimoli.
Pero' Altomare e' il presidente di un' associazione che sotto il suo ombrello racchiude tutto.
Non solo.
E' un , a mio modesto parere, ottimo autore che da tanti e' stato "letto dall' alto in basso" perche' poco hard sf e pure poco "alto" (sebbene in realta' sappia anche scrivere con prosa ricercata, quando lo ritiene adeguato alla storia che deve raccontare).
Proprio l' ultimo da cui mi aspetterei una levata di scudi di questo tipo.
Ma insomma, valgono di nuovo le cosiderazioni di cui sopra: polemiche che nascono da ragioni "tecniche" che noi semplici fan vediamo solo nella loro manifestazione finale.
Ecco semmai posso dire che non ho mai amato le guerre intestine, da tifo da stadio: non le trovo ne' divertenti ne' utili.
Pero' insomma sono inevitabili in un po' tutti i contesti, fantascienza compresa.
Strano che non abbia anche inserito il Doctor Who.
Estrapolo
"La fantascienza – come il fantastico in generale – è fatta di idee, di originalità, di invenzioni, di innovazioni, insomma, è un eterno movimento intellettuale (e i pochi che hanno seguito le nostre presentazioni potrebbero controfirmarlo) a differenza della staticità di questi miti che cominciano ad annoiare" .
Quanto alla staticità dei miti, a questo punto mi chiedo come posso definire un lettore della vecchia fantascienza. Quello che preferisce autori come Asimov rispetto ad un China Miéville.
Palomino
personalmente trovo la distinzione fatta da altomare scorretta dal punto di vista logico.
Parto dal presupposto che Star Trek, Star Wars e Doctor Who siano fantascienza (se siano fantascienza di qualità è un discorso diverso e molto complesso e soggetto molto a parametri di valutazione non omogenei) mainstream.
Questo perchè ritengo che sia scorretto creare differenze tenendo conto solo del media, e che inoltre i filoni nati da quei brand ormai abbiano raggiunto la carta stampata.
Inoltre ritenere che universi narrativi in cui hanno messo mani, in qualità di consulenti o come autori, gente come asimov, sturgeon, adams, gaiman (io citerei anche zhan, sebbene non sia allo stesso livello dei precedenti) non siano fantascienza mi pare una enorme sciocchezza.
Partendo da questo presupposto ritengo che star trek, star wars e doctor who siano inquadrabili in un rapporto di specie rispetto al genere fantascienza.
detto questo escludere gli amanti di uno dei sottogeneri dal novero degli amanti del genere nel suo complesso mi pare una sciocchezza, tanto quanto sostenere che chi ami solo la fantascienza italiana in realtà non sia un amante del genere del suo complesso.
E una discriminazione illogica tanto quanto quella fatta da altomare.
quanto alle vicende di di world sf mi sono imbattuto in una interessante iniziativa su fb, dove dei soci scontenti stanno manifestando il loro malessere, la segnalo: https://www.facebook.com/taurus.ussaetna/posts/10205051301322318
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