Costo stimato 175 milioni di dollari, girato direttamente in 3D, la nuova produzione degli eclettici ex "Wachowski Brothers" (ora semplicemente "The Wachowskis") arriva oggi nelle sale italiane, e domani nel resto del mondo. Le prime reazioni parlano di un film dai grandiosi effetti visivi, ma criticano la pochezza della storia. "Un film fatto sostanzialmente di cinque salvataggi all'ultimo minuto della donzella in pericolo" è la sintetica recensione del critico Andrea Fornasiero.
Jupiter Ascending, in Italia Jupiter Il destino dell'universo, vede attorno a Mila Kunis, attrice d'esperienza ma non molto nota (famosa soprattutto come doppiatrice di Meg nei Griffin) un cast di nomi di rilievo come Channing Tatum, il candicato all'Oscar Eddie Redmayne (La teoria del tutto), James D'Arcy e Sean Bean; scoprire come morirà questa volta potrebbe essere uno dei motivi di interesse del film.
C'è anche, in un cameo, Terry Gilliam.
Il film
In un mondo in cui gli esseri umani rappresentano il gradino più basso della scala evolutiva, Jupiter Jones (Mila Kunis) è nata sotto una buona stella e ha davanti a sé un destino straordinario. Oramai cresciuta, continua ancora a far grandi sogni nonostante la realtà la costringa a un lavoro di pulizia di servizi igienici. Quando poi incontra Caine (Channing Tatum), un cacciatore ex militare geneticamente alterato, Jupiter realizza di essere al centro di qualcosa più grande di lei. Nel mirino della Regina dell'Universo che teme la fine del suo regno, Jupiter ha sulle spalle una straordinaria eredità che potrebbe alterare l'equilibrio dell'intero cosmo. (da Filmtv.it)
Il trailer
Jupiter - Il Destino dell'Universo
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37 commenti
Aggiungi un commentoL'ho visto ieri sera, per inciso. Secondo me ha poco che non và, se ci si predispone mentalmente ad non aspettarsi "il capolavoro". E', come dicevo, intrattenimento, campo dove, secondo me, la fantascienza dà il meglio.
Questa è una recensione che ho trovato e che in 4 righe ha detto quello che io ho sostenuto più prolissamente
"La favola della bella salvata dalla bestia (e viceversa) si fonde nel genere fantascientifico unendo mirabolanti effetti speciali a richiami del cinema degli anni Ottanta. L’assenza di pretese profetiche tipiche del genere e la predominanza della mera voglia di fantastico, dona al prodotto un aspetto più leggero e forse per questo più gradevole."
Tutto qui
Esattamente quello che personalmente penso. E chiaramente ciò non toglie che la fantascienza sia a priori tagliata fuori dal cinema impegnato, ma forse come dicevo non è la sua priorità
Hai ragione, Anacho: sono stato frettolosamente un pò troppo tirchio con le dita . Sì, direi di sì.........
Hai dimenticato l'ornellona muti nazionale, che all'epoca faceva ancora la sua figura.
Già. oggi è vecchia ) è grossomodo coetanea di mia madre ma all'epoca era bellissima. Però non assomigliava per niente alla Regina Aura come raffigurata nei fumetti di raymondiana memoria.
Invece non è completamente privo di spunti di riflessione: l'idea dei "mondi allevamento" è fantastica. Gli Abrasax fanno in scala galattica con le persone esattamente quello che noi qui facciamo in piccolo con gli allevamenti di animali da macello, che pur essendo creature sensibili e spesso anche molto intelligenti (come i maiali ad esempio) sono ridotti a puro strumento di profitto.
Poi se vogliamo, la tematica "pesante" nel film si perde tra gli effetti speciali e passa in secondo piano, inghiottita dal ritmo frenetico dell'azione. I registi, avendo a disposizione solo 127 minuti, hanno preferito dare più spazio ai combattimenti e alla favola d'amore tra la bella principessa e il licantropone geneticamente modificato.
Tutto sommato non è male, ma avrebbe potuto essere molto di più. Forse l'errore consiste nel non aver fatto una trilogia, che avrebbe consentito di distribuire l'azione e la spiegazione con più equilibrio, dandoci un quadro più completo della società galattica dominata dagli Abrasax e dalle altre grandi corporazioni.
Le potenzialità comunque sono enormi, e anche se il film le ha sfruttate solo in minima parte, sono sicuro che se affidassero la novelization a un bravo scrittore potrebbe venirne fuori un grande romanzo.
quando al cinema ho sentito nominare il nome Abraxas per un attimo ho sperato di veder apparire il padre di Dylan Dog
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