Gli Agenti dello SHIELD sono in vacanza fino al 3 marzo, dopo averci lasciato con un finale invernale degno dei più diabolici cliffhanger di fine stagione, ma dal 6 gennaio e per 8 settimane, avremo modo di fare un viaggio indietro nel tempo e scoprire il mondo in cui si muove l'agente Peggy Carter/Hayley Atwell, nella serie Marvel's Agent Carter, nel periodo che va dalla fine del primo Captain America fino al one-shot che ha dato origine al tutto.

Per l'occasione, la Atwell ha raccontato cosa scopriremo approfondendo la vita del suo personaggio, in una intervista con Comic Book Resources: "Lei è al 100% distrutta dalla morte di Steve Rogers. È passato solo un anno ed è tornata negli States dopo aver combattuto in guerra. Ora si ritrova a rispondere al telefono, ordinare il pranzo e compilare rapporti e questo la fa arrabbiare, ma non può combattere questa situazione perché rischierebbe di perdere il lavoro. Per cui deve navigare in un mondo dominato dagli uomini e trovare il suo posto."

Ma soprattutto "Sta cercando di tornare al punto in cui si trovava quando aveva il rispetto di Rogers. Lei è una sopravvissuta, una che porta a termine le missioni, una vera combattente."

E una delle sue battaglie è contro la discriminazione: "Sì, deve superare in astuzia gli uomini: può usare la sua sessualità se deve, può essere così passiva da diventare praticamente invisibile in una stanza e ottenere le informazioni che sta cercando. Non le interessa affatto cosa i colleghi maschi pensino di lei, fintanto che questo non le impedisce di fare il suo lavoro."

La sua scelta ha però un costo: "Perdere le persone che ama ha un prezzo emotivo e psicologico, come il profondo isolamento e la tristezza legata al fatto che non può essere vicina a qualcuno perché lo metterebbe in pericolo. È una situazione che vedremo, i suoi momenti più intimi, in cui non riesce più a sopportare il dolore. Peggy è sopraffatta ed esausta."

Ma non solo dolore: "la vedremo perdere le staffe, arrabbiarsi, avere un crollo emotivo nel momento sbagliato, la vedremo commettere errori. È un personaggio in cui è facile immedesimarsi e che me l'ha fatta amare ancora di più."

Riguardo al plot, tutto comincia con la richiesta di aiuto da parte di Howard Stark/Dominic Cooper: "Sì, lui mette in moto una missione che siamo convinti andrà in un certo modo, ma appena pensi di avere capito di cosa parlerà questa stagione e in che direzione sta andando, prende un'altra strada. Non è il classico telefilm a base di casi della settimana da risolvere, ha un forte arco narrativo, molti colpi scena e racconterà nel dettaglio gli eventi nella vita di Peggy."

Ma soprattutto "Agent Carter è una serie indipendente, ma avrà dei collegamenti gli altri mondi Marvel, come Captain America e Ant-Man."

E conclude “Gli autori sono stati brillanti nel saper inserire dei momenti di humor e arguzia per illuminare i momenti più drammatici, un tocco necessario perché la serie non è troppo leggera e non è troppo seria, ma a volte va in luoghi molto cupi e in quei momenti lo humor diventa necessario anche per il pubblico.

È un aspetto che si sviluppa nel corso degli episodi, soprattutto grazie a Jarvis/James D’Arcy, che è fondamentalmente il lato comico della nostra serie.”

Agent Carter ha debuttato con un buon rating di 1.9 nella fascia 18-49 anni e un totale di 6 milioni 860 mila spettatori e se riuscirà a mantenere i risultati della serie madre Marvel's Agents of SHIELD, ovvero una media di 1.7, allora per Peggy Carter questo sarà l'inizio di un lungo viaggio.